JP Morgan non crede al rally azionario a Wall Street. Dopo che la
Federal Reserve ha attuato una campagna di rialzi dei tassi d'interesse così aggressiva, ha rilevato la banca d'investimento americana, non è possibile escludere l'ipotesi di una recessione negli Stati Uniti. Solo con un contesto macroeconomico decisamente peggiore di quello atteso dal mercato, la Banca Centrale statunitense potrebbe cambiare rotta, hanno detto gli strategist dell'istituto guidato da Jamie Dimon. "Storicamente, le azioni non hanno mai toccato il fondo prima dell'avvio dei tagli da parte della Fed, e non abbiamo mai assistito ad un minimo prima ancora che la Fed abbia smesso di alzare i tassi. Il danno è stato fatto e le conseguenze son ancora lontane", hanno aggiunto.
Secondo Mislav Matejka, nel primo trimestre 2023 le azioni registreranno il livello massimo dell'intero 2023. Tuttavia, a suo avviso, il rally svanirà a causa dei segnali provenienti dalla curva dei rendimenti fortemente invertita e delle restrizioni monetarie.
Wall Street: anche altri banche d'affari vedono nero
Negli ultimi mesi le azioni americane hanno trovato un po' di respiro un 2022 contrassegnato dalle vendite. A ridare fiducia agli investitori ha contribuito prima di tutto il
raffreddamento dell'inflazione americana, che ha fatto pensare a una Fed meno aggressiva sul fronte dei tassi. Infatti, l'ultima riunione dell'istituto guidato da
Jerome Powell è stata segnata da una stretta sul costo del denaro di soli 25 punti base, dopo una serie di rialzi da 75 e 50 punti. Inoltre, a sostenere il sentiment degli operatori ci hanno pensato anche l'allentamento della crisi energetica in Europa e le riaperture in Cina.
Gli ultimi dati sul fronte inflazionistico e occupazionale negli Stati Uniti non sono stati troppo rassicuranti, portando alcuni importanti funzionari della Fed a prefigurare un rialzo dei tassi di 0,50 punti percentuali nel prossimo meeting di marzo. Questo è bastato ad indebolire l'andamento di Wall Street.
La visione negativa di JP Morgan non è affatto isolata. A inizio settimana, gli analisti di Citigroup hanno affermato che "la maggior parte delle operazioni contrarian che prevedono di vendere i vincitori dello scorso anno e acquistare i perdenti è destinata a svanire". Mentre per Morgan Stanley, attualmente è in corso solo una "frenesia speculativa basata su una pausa/pivot della Fed che non sta arrivando". Gli esperti di Bank of America invece prevedono l'arrivo di una recessione negli Stati Uniti che peserà sulle azioni nella seconda parte del 2023.