Il trading in opzioni sul titolo Tesla è praticamente raddoppiato rispetto a un anno fa. Secondo i dati forniti da CBOE Global Markets, attualmente è scambiata una media di quasi tre milioni di contratti al giorno, a fronte degli 1,5 milioni dello stesso periodo del 2022. Inoltre, nessun'altra azione a Wall Street è negoziata così tanto nel mercato dei derivati come lo è quella del produttore di auto elettriche. In generale, solo i contratti sull'ETF SPDR S&P 500 superano per dimensioni quelli di Tesla.
La compagnia guidata da
Elon Musk rappresenta, in media, circa il 7% di tutte le opzioni scambiate giornalmente. Il 6 gennaio è stato il giorno più trafficato con 5,2 milioni di contratti passati di mano, equivalenti a quasi il 10% di tutte le opzioni. Da inizio 2022,
i trader hanno sborsato 700 milioni di dollari per le opzioni sul titolo Tesla, più che per qualsiasi altra azione o ETF.
Tesla: ecco qual è il messaggio dal mercato delle opzioni
Cosa sta succedendo? Tesla è diventato un titolo divisivo, che attira grandi sostenitori e altrettanti critici. Entrambe le categorie esprimono le loro posizioni attraverso il mercato dei derivati, sovente parecchio estreme. I più ottimisti sono convinti che la società sia a un punto di svolta e che si prepari a un nuovo round rialzista sulla falsariga di quanto avvenuto durante il periodo pandemico. Chi punta al ribasso sostiene che Tesla sia un titolo sopravvalutato e quindi destinato a cadere.
Ad innescare posizioni così estreme, è stata la parabola della casa automobilistica di Palo Alto in Borsa. Dopo aver aggiornato in maniera sistematica i massimi storici, le azioni nel 2022 si sono drammaticamente eclissate
bruciando quasi due terzi di capitalizzazione. La
Federal Reserve ha contribuito in gran parte alla debacle con l'aumento dei tassi d'interesse, ma un peso non indifferente l'hanno esercitato l'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, che ha dovuto vendere le sue azioni personali di Tesla per finanziare l'operazione, e le chiusure della Cina per Covid-19, che hanno rallentato la produzione. Tra l'altro, non bisogna nemmeno trascurare l'influenza che ha avuto la crescita della concorrenza, soprattutto della cinese BYD che ha spodestato Tesla dallo scettro di maggiore produttore mondiale di auto a nuova energia (comprendenti auto ibride ed elettriche).
Quest'anno però le azioni a Wall Street si sono risvegliate e stanno recuperando a buon ritmo, con un guadagno da inizio 2023 di oltre il 30% in termini di capitalizzazione. Il mercato è diventato incandescente dopo il rilascio dei dati trimestrali relativi al quarto trimestre 2022, che hanno riportato profitti record della compagnia e soprattutto una guidance promettente. Già il giorno successivo, il rialzo alla Borsa americana del titolo Tesla è stato quasi dell'11%, segnando la migliore performance giornaliera di tutto l'indice S&P 500. Ma il mercato delle opzioni aveva già dato un segnale simile prevedendo un'oscillazione superiore o inferiore del 13% alla vigilia della diffusione dei risultati.
Tutto ciò fa pensare che nei prossimi mesi la volatilità sul titolo continuerà a restare alta, alla luce anche di importanti appuntamenti come l'Investor Day che si terrà il 1° marzo e da cui potranno uscire novità interessanti sull'attività dell'azienda in grado da fungere da catalizzatore per le azioni in Borsa.