In questo 2023 il rally delle azioni Tesla a Wall Street conosce poche soste, anche quando il mercato azionario è colpito dalle vendite. L'ultima chiusura, che ha segnato un rialzo del 3% a 207,32 dollari, è stata l'ottava consecutiva in verde,
portando al 68% la performance da inizio anno (
Tesla: da inizio anno +68% a Wall Street, ecco dove valutare i buy).
Ricordiamo che lo scorso anno le azioni in Borsa sono bruscamente precipitate,
bruciando il 65% di capitalizzazione, per effetto di un nugolo di fattori che hanno inciso negativamente sulle quotazioni. Tra questi, a titolo di esempio, troviamo l'aumento dei tassi d'interesse della
Federal Reserve, le problematiche alla catena di approvvigionamento con le chiusure Covid della Cina e l'acquisizione multimiliardaria di Twitter da parte dell'Amministratore Delegato di Tesla,
Elon Musk, che l'ha costretto a vendere pacchetti di azioni della società.
La compagnia di Palo Alto ora sta provando a recuperare terreno, come dimostra anche la crescita delle vendite nel mercato cinese il mese scorso, quando tutto il comparto ha registrato un calo. L'ultima trimestrale poi ha riportato dati che hanno rassicurato gli investitori, soprattutto in prospettiva. Negli ultimi mesi l'azienda ha anche abbassato i prezzi di alcuni modelli di auto in Cina, scatenando una guerra con le case rivali. Per effetto di ciò, non pochi competitor troveranno fatica ad adeguarsi, con inflazione ancora alta e quindi costi di input che possono fortemente influire sui margini.
Tesla: ecco perché gli investitori stanno comprando le azioni
L'entusiasmo che quest'anno sta rivitalizzando le azioni Tesla può spiegarsi in vari modi, ma sono soprattutto tre le ragioni del ritorno agli acquisti di questi giorni. La prima allude a un tweet di Musk di questa settimana che ha annunciato il Piano 3 che sarà rivelato all'Investor Day del 1° marzo che si terrà ad Austin, in Texas.
Il Piano 1 fa riferimento all'anno 2006, quando mancavano 6 anni perché l'azienda producesse la sua prima auto elettrica Model S. Allora il programma prevedeva l'allontanamento dai combustibili fossili tramite una road map che prevedeva in un primo momento la realizzazione di un'auto sportiva, per poi arrivare a un veicolo sempre più economico.
Il Piano 2 fu elaborato nel 2016 e introduceva il concetto che lo stoccaggio di energia fosse un pilastro chiave per arrivare a un mondo di energia sostenibile, dal momento che permetterebbe di compensare i momenti in cui l'energia solare ed eolica non viene generata dal sole che splende e dal vento che soffia. Inoltre, dava il via all'auto a guida autonoma, che porterebbe vantaggi per i proprietari sia in termini di sicurezza che economici.
La domanda ora è: quali novità ci saranno nel Piano 3? Le ipotesi sono diverse, alcune scontate, altre più suggestive. Tra le prime si potrebbero annoverare: i progressi compiuti nella produzione di auto a basso prezzo e a guida autonoma, nonché spunti sul futuro energetico sostenibile. Ciò che veramente interessa gli investitori però riguarda le ipotesi suggestive, tipo la produzione e il trading di energia, dal momento che Tesla dispone di tutti gli strumenti tecnologici per produrre pannelli solari, batterie e software. Per questo, non resta che aspettare una ventina di giorni per saperne di più.
La seconda ragione che ha fatto da driver all'aumento delle quotazioni riguarda quanto emerso dall'indagine del National Transportation Safety Board in merito all'incidente avvenuto in Texas nel 2021 di un conducente di un'auto Tesla. Gli investigatori sono arrivati alla conclusione che ciò è accaduto non per un malfunzionamento del software di assistenza alla guida, ma probabilmente per eccesso di velocità e per abuso di alcol dell'automobilista.
Infine, un terzo catalizzatore che ha mosso i prezzi può essere ricondotto ad alcune voci secondo cui Tesla starebbe progettando un quinto grande stabilimento in Messico, che si aggiungerebbe alle gigafactory in California, Texas, Berlino e Shanghai. Se ciò dovesse essere confermato, aiuterebbe l'azienda a espandere la propria capacità produttiva per raggiungere entro il 2025 il target prefissato di 3 milioni di veicoli annui, dai 2 milioni che Tesla è in grado di produrre attualmente.