Le vendite che hanno contrassegnato nella giornata di ieri i listini statunitensi, impattano sui futures europei che, impostati sotto la parità, anticipano un inizio di seduta all'insegna della debolezza. Con il focus odierno rivolto tutto all'inflazione USA, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in area 23.650 punti, confermando sempre il trend rialzista presente da quasi un mese. Nel breve termine una tenuta dei 22.500 punti dovrebbe far proseguire il movimento in atto verso la soglia dei 22.000 punti. Tra i temi da seguire a Milano troviamo Terna, che ha comunicato i dati riguardanti i primi 9 mesi.
Terna: alzati target 2022 su utili ed EBITDA
Terna ha chiuso i primi 9 mesi del 2022 con tutti gli indicatori in generale crescita. Il perdurare delle tensioni sui prezzi dell’energia e il conseguente incremento dell’inflazione hanno spinto l'azienda ad aumentare gli investimenti a beneficio della sicurezza energetica del Paese. Nel terzo trimestre, questi ultimi hanno superato i 372 milioni di euro, portando il dato complessivo da inizio 2022 a oltre 1 miliardo di euro (+12% a/a). I ricavi passano dagli 1,88 miliardi di euro dei primi 9 mesi dello scorso anno agli attuali 1,99 miliardi di euro. Nel periodo luglio-settembre 2022 questi sono crescituti del 4,4%, a 661,6 milioni di euro.
Anche l'EBITDA risulta in aumento del 3,5%, a 1,41 miliardi di euro, di cui 465 milioni di euro nel solo terzo trimestre. L'utile netto del gruppo è in leggero aumento a 586,9 milioni di euro, mentre migliora l'indebitamento finanziario che dai 10 miliardi di euro, registrati a fine 2021, scende agli attuali 8,65 miliardi di euro.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo del 2022 pari a 10,61 centesimi di euro per azione, in crescita dell’8% rispetto al 2021. Infine viene migliorata la guidance per il 2022 che vede un EBITDA pari a 2 miliardi di euro ed EPS a 0,42 euro.
Azioni Terna: analisi tecnica e strategie operative
Prosegue il recupero del titolo Terna che, partito dai minimi di periodo posti sulla soglia dei 6 euro, si è spinto nella seduta di ieri oltre l'area dei 7 euro. Nel breve termine la tenuta dei primi supporti situati sui 6,90 euro dovrebbe far proseguire il movimento in atto, che a quel punto potrebbe spingersi in direzione dei 7,26 euro. In questo caso verrebbe testata sia la media mobile di lungo periodo che la trendline ribassista che parte dai massimi del 2022 in area 8,35 euro. L'eventuale superamento di queste aree resistenziali andrebbe a rafforzare il trend rialzista con ulteriori allunghi in direzione dei 7,50 euro e successivamente verso i 7,75 euro.
Al contrario, un ritorno sotto i primi supporti situati sui 6,90 euro dovrebbe aprire le porte ad una fase di debolezza che avrebbe un primo target sui 6,60 euro e a seguire i 6,50 euro. Nel caso in cui ci fosse una rottura di questi ultimi sostegni, verrebbe riattivato il trend discendente spingendo veleocemente le quotazioni verso i 6,25-6,20 euro ed in seguito sui minimi annuali posti sulla soglia dei 6 euro.
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