Leonardo S.p.A. rappresenta un'eccellenza italiana leader nel settore aerospaziale, della difesa e della sicurezza. L'azienda esercita la sua attività a livello nazionale, ma anche internazionale servendo clienti britannici, americani e polacchi. Il suo spazio di azione è occupato direttamente oppure attraverso una serie di controllate e joint venture, come ad esempio DRS Technologies Group, Telespazio Group, Thales Alenia Space Group, MBDA Group, GIE ATR e Sistemi Dinamici S.p.A.
Dalla sua nascita, avvenuta nel 1948, al 2016, Leonardo è stata conosciuta con il nome di Finmeccanica. Dal 1° gennaio 2017 è avvenuto il cambio di denominazione sociale, ispirandosi allo scienziato Leonardo Da Vinci. Quotata al FTSE Mib della Borsa di Milano dal 1992, con un valore di mercato di 6,91 miliardi di dollari Leonardo oggi rappresenta la 23esima società più capitalizzata (dati al 14 maggio 2023). Ma vediamo di seguito chi sono gli azionisti che rappresentano la società e ciò che bisogna conoscere sulla loro quota di partecipazione.
Leonardo: ecco chi sono gli azionisti
Il capitale sociale di Leonardo è costituito da 578.150.395 azioni ordinarie (con altrettanti diritti di voto) del valore nominale di 4,4 euro ciascuna. Il flottante rappresenta il 69,3% delle azioni in circolazione, mentre lo 0,5% è costituito da azioni proprie. Sulla base delle informazioni rilasciate dalla Consob all'11 maggio 2023 e dell'obbligo informativo da parte degli azionisti per le partecipazioni rilevanti (>3%) ai sensi dell'art. 120 del Testo Unico della Finanza e dell'art. 117 del Regolamento Emittenti, gli azionisti di Leonardo risultano come segue:
Ministero dell'Economia e delle Finanze
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze controlla l'azienda con il 30,204% delle azioni, pari a 174.626.554 unità. La quota attuale del MEF nel capitale di Leonardo scaturisce da un processo di privatizzazione iniziato nel 1992, quando al governo vi era Carlo Azeglio Ciampi e il direttore generale del Tesoro era Mario Draghi. All'epoca Finmeccanica era di proprietà dell' IRI e renderla privata comportò la quotazione in Borsa. Nel 2000 l'IRI vendette il 44% del capitale di Finmeccanica, rimanendo con una quota poco sopra il 32%. Appena dopo la holding di Stato fu messa in liquidazione e la quota di Finmeccanica passò in capo al Tesoro italiano.
Investitori istituzionali e retail
Gli investitori istituzionali e retail rappresentano il flottante. Secondo quanto risulta dal sito della società a marzo, il 51,8% riguarda gli istituzionali identificati, il 17,5% gli investitori individuali e il resto gli investitori istituzionali non identificati. Effettuando una ripartizione per regione si ha che il 53% dell'azionariato proviene dal Nord America, il 17,6% dal Regno Unito, il 7,2% dalla Francia, il 6,9% dall'Italia, il 9,7% dal resto d'Europa e il 5,6% dal resto del mondo. Tra gli investitori istituzionali più importanti si possono citare: Dimensional Fund Advisors LP, The Vanguard Group, Norges Bank Investment, T. Rowe Price International Ltd Management, Goldman Sachs Asset Management, BlackRock Fund Advisors, Goldman Sachs Asset Management International e DNCA Finance SA.