• US – Cina (fase due) ed elezioni Americane influiranno anche su LatAm;
• In LatAm rischio paese sempre elevatissimo;
• Allo stato attuale le maggiori opportunità sembrano in Brasile e Messico.
Per la prima metà 2020, la maggior parte degli economisti (Soc Gen, Vontobel, Julius Baer) prevede una crescita debole nonstante l’inizio dell’anno sia stato molto positivo sui mercati.
Tra le principali cause dominano I rapporti US – Cina che dopo la chiusura della fase uno dei negoziati hanno contribuito ad un rapido movimento positivo sui principali listini.
Tuttavia, passato l’entusiasmo iniziale, si teme una stagnazione poichè sarà difficile che la chiusura della fase due avvenga prima di Novembre 2020, ovvero dopo le elezioni americane.
Senza la presenza di notizie positive è probabile il verificarsi di una recessione tecnica intorno metà anno: con recessione tecnica si intende un movimento in negativo dei mercati che pero’ è molto piu’ contenuto rispetto ad una crisi economica (ad esempio 2007, 2001…) e dettato solo da un generale profit taking degli investitori.
In questo contesto spostandoci sui mercati dell’ America Latina è facile prevedere volatilità: logicamente gli Stati Uniti infatti saranno focalizzati maggiormente sulla questione interna, ovvero le elezioni, e sul raggiungimento del deal con la Cina.
I rischi specifici dei principali paesi dell’ America Latina non sono trascurabili in quanto:
- In Brasile ci sono tensioni riguardanti la presentazione di riforme fiscali ed amministrative con un potenziale upside (se queste dovessero essere recepite positivamente) di breve durata poichè il focus sarà sulle nuove elezioni locali previste in Ottobre;
- In Messico, AMLO (Andrès Manuel Lopez Obrador) rischia di perdere consenso in seguito alle sue politiche fiscali ed un rallentamento della crescita economica;
- In Cile si sta riscrivendo la costituzione;
- In Colombia la corte costituzionale ha bloccato la riforma fiscale creando incertezza sul 2020;
- In Argentina la situazione è molto critica: dopo l’ennesimo default, la svalutazione del pesos, le politiche populiste non sembra ci sia terreno fertile per gli investitori stranieri.
Addentrandoci nelle metriche finanaziarie la situazione appare la seguente: I tassi nel LatAm dovrebbero rimanare pressochè invariati ed in questo caso ci sarebbe un beneficio potenziale nel caso la Fed tagliasse ancora I tassi americani, tuttavia ci dobbiamo chiedere se questo compensi il rischio paese.
Nel breve periodo sembra sensato giocarsi il BRL: un possibile outcome positivo potrebbe produrre un apprezzamento contro dollaro, ma come detto precedentemete si tratterebbe di un trade short term, ovvero posizione da aprire, guadagnare e chiudere.
Dal Messico, unico stato che sembra voglia tagliare I tassi nel 2020, potrebbe scaturire un’altra opportunità: shortare I tassi di interesse a breve anticipando questo movimento. In altra parole è lo stesso che comprare adesso I bonds scommettendo che un taglio dei tassi di interesse favorisca un aumento del prezzo dei bond precedenti (la dinamica è la stessa di chi ha comprato il Bund quando rendeva -0.30% ed ha guadagnato sul prezzo quando I tassi sono arrivati a -0.75% piu’ che compensando il rendimento negativo dell’obbligazione tedesca).
Farlo nella prima maniera consente pero’ un trade piu’ fluido anche se piu’ complesso nell’individuazione dello strumento giusto.