- I mercati asiatici prendono male la notizia del virus della Sars e crollano nella notte;
- La turbolenza riaccende lo yen dopo una seduta di apatia totale;
- Oggi i mercati potrebbero muoversi in virtù del forum di Davos in cui si parlerà particolarmente di ambiente.
Una brusca frenata
I mercati asiatici chiudono in caduta libera nella notte dopo la notizia che il virus della Sars si trasmette tra gli umani, come dimostrano i due casi già accertati di contagio nel sud della Cina, con il decesso di una donna di 35 anni. Il Ministero della Salute italiano si è immediatamente attivato per avviare i controlli all'aeroporto di Fiumicino che ha tre linee dirette con la città di Wuhan, dove si è manifestato il contagio.
In un clima di preoccupazione generale Hong Kong crolla del 2,5%, Tokyo chiude in negativo dell'1% e Shangai dell'1,2%. E' fuori di dubbio che la risonanza che ha avuto questa notizia sui mercati finanziari è stata tale in assenza di eventi di rilievo che abbiano mosso i prezzi in questo inizio di settimana, però la vicenda va seguita con attenzione per capire le ripercussioni che essa può avere sul futuro di tutto il pianeta soprattutto se i casi di contagio dovessero moltiplicarsi.
Lo yen recupera terreno
Questa situazione di turbolenza inattesa sveglia il valutario almeno in quei cross dove è presente la moneta giapponese. Durante la giornata di lunedì, infatti, il cambio usd.jpy non si è praticamente mosso da 110,15, dopo la notizia del virus ha lasciato sul terreno circa 30 pips per poi lentamente recuperare un pò. Con la riapertura di Wall Street, ieri chiusa per la prima festività dell'anno, tornerà il denaro sul forex e si capirà se il focolaio infettivo si estenderà sui mercati americani e quindi sul valutario che, riguardo soprattutto lo yen, godeva in quest'ultimo periodo di una vision positiva in merito alla propensione al rischio degli investitori.
Due eventi importanti
Da seguire oggi il summit di Davos, la cinquantesima edizione dove i personaggi più influenti del mondo si incontrano per discutere delle problematiche di economia, politica e finanza. Secondo gli organizzatori l'evento sarà il più caratterizzato da discorsi di eco-sostenibilità mai avvenuto, dove l'intento su come rendere la finanza più etica per salvaguardare il clima prenderà il sopravvento sul resto. Intanto il FMI ha tagliato le stime sulla crescita globale per i due anni 2020-2021, con l'Italia che crescerà meno rispetto agli altri paesi. Questo certamente non depone a favore dell'ottimismo futuro dei mercati, ma è un discorso che va però inquadrato in un contesto dove la spinta ad una eventuale recessione verrebbe dalla poca sostenibilità della politica della Fed che, per via dell'eccessiva liquidità immessa in circolazione, potrebbe avere le armi spuntate in caso di crisi sistemica.
Oggi parlerà Trump, sempre al forum di Davos, con all'ordine del giorno le tariffe sul commercio con tutti i vari paesi che hanno rapporti con l'America. Ieri ha tweettato che negli Usa arriveranno nel prossimo futuro centinaia di miliardi di dollari in più confermando l'egemonia della superpotenza mondiale. E' chiaro che già con largo anticipo il numero uno alla Casa Bianca sta preparando la campagna elettorale per le presidenziali di novembre, ma il discorso è da seguire perché potrebbe movimentare parecchio i mercati.