In attesa di capire se i flussi di gas riprenderanno regolarmente domani, quando la manutenzione del gasdotto Nord Stream 1 dovrebbe terminare, l’Unione Europea si appresta a varare un piano d’emergenza per far fronte proprio al timore che Mosca possa interrompere le forniture di gas verso il Vecchio Continente.
Piano emergenza UE punta a ridurre del 15% domanda di gas
L’obiettivo che l’Europa indicherà sarà quello di ridurre del 15% la domanda di gas. Questa è una raccomandazione da seguire da parte dei Paesi membri, su base volontaria. Tuttavia, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe diventare obbligatoria in un secondo momento, se la situazione dovesse peggiorare e le restrizioni volontarie dei singoli Stati si rivelassero insufficienti.
La Commissione UE mira a raccomandare misure che includano la riduzione del riscaldamento e del raffreddamento. Inizialmente Bruxelles voleva proporre un massimo di 19 gradi per il riscaldamento e un minimo di 25 per i condizionatori.
Il punto principale riguarda le cosiddette industrie energivore. La Commissione UE fornirà una lista dei settori su cui i Paesi membri dovranno concentrarsi per il razionamento, in base anche al rapporto tra consumo energetico e rendimento. I governi nazionali saranno quindi chiamati a imporre le riduzioni, fornendo compensi per alleviare i costi anche in termini di occupazione
Secondo una stima della Commissione UE riportata ieri da Bloomberg, in caso di inverno rigido, fino all’1,5% del PIL della regione è a rischio in caso. L’UE ritiene che Mosca non riprenderà le forniture complete di gas tramite il gasdotto Nord Stream 1.
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che i flussi di gas lungo il Nord Stream potrebbero diminuire ulteriormente, da circa 60 milioni di metri cubi/giorno a 30 milioni di metri cubi/giorno, se una turbina non viene sostituita rapidamente.
Ciò lascerebbe il Nord Stream operativo solo al 20% circa della capacità, anche se Putin ha accennato che Nord Stream 2 sarebbe uno dei modi per aumentare le forniture di gas russo all’Europa. Putin ha anche detto che un'altra turbina dovrà essere sottoposta a manutenzione il 26 luglio. Anche se il Nord Stream verrà riavviato, i funzionari europei temono che il Cremlino possa decidere di limitare ulteriormente la quantità di gas.
Germania accusa la Russia, Gazprom incolpa Siemens
La Germania è tornata ad accusare la Russia di aver utilizzato la mancanza di una turbina sul gasdotto Nord Stream come "pretesto" per giustificare i tagli alle consegne di gas all'Europa. "Si tratta di una turbina sostitutiva che doveva essere utilizzata a settembre, secondo le nostre informazioni questo è un pretesto e stiamo facendo di tutto per rimuovere questo pretesto", ha detto un portavoce del Ministero della Salute, dell'Economia e del Clima tedesco.
La stessa von der Leyen ha sottolineato che il problema della turbina, rimasta bloccata a lungo in Canada, "non è un pretesto" per non inviare gas all'UE "non è una turbina unica al mondo: ce ne sono identiche". Tuttavia Gazprom ha detto di non aver ancora ricevuto la documentazione da Siemens necessaria per reinstallare la turbina nel gasdotto Nord Stream 1, come conseguenza delle sanzioni adottate dal Canada e dall'UE.
Il colosso russo del gas il mese scorso ha tagliato le esportazioni di gas al 40% della capacità, citando proprio i ritardi nella restituzione della turbina da parte di Siemens Energy in Canada, che inizialmente aveva vietato la restituzione delle apparecchiature a causa delle sanzioni. Secondo il quotidiano Kommersant il Canada ha inviato la turbina in Germania in aereo durante il fine settimana e si prevedeva che sarebbe arrivata in Russia intorno al 24 luglio.