La FINMA, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, il corrispettivo elvetico della Consob, ha avviato oggi un'indagine contro un ex quadro del colosso svizzero del del risparmio gestito, Julius Baer, in relazione all'inchiesta sul riciclaggio di denaro che da tempo interessa la banca. Vediamo i dettagli.
Inchiesta riciclaggio FINMA: i dettagli
L'autorità di vigilanza dei mercati finanziari elvetica ha ammonito l'ex CEO di Julius Baer, Boris Collardi. Lo ha annunciato il suo attuale datore di lavoro, la banca privata Pictet. Il rimprovero è da porre in relazione con i presunti casi di corruzione in Venezuela, una vicenda in cui è coinvolta il gruppo svizzero.
Collardi è uno dei manager contro cui FINMA ha indagato in materia di carenze nella lotta al riciclaggio di denaro in relazione alla corruzione nel Paese latino-americano. L'ex dirigente di Julius Baer intende accettare l'ammonimento. Collardi ha espresso soddisfazione per il fatto che FINMA abbia chiuso il caso contro di lui. "Accetto l'ammonimento. Questa decisione, e questo è l'essenziale, per me rappresenta una conclusione in questa vicenda". La banca Pictet ha "preso atto" della decisione dell'Autority. L'istituto finanziario sostiene Collardi, che "gode della piena fiducia della banca", ha indicato Pictet.
L'Authority ha inoltre ammonito altre due figure dell'istituto al fine di prevenire un reato analogo e ha bloccato le sue indagini su un altro dirigente che ha accettato di dimettersi a seguito dell'inchiesta per presunta corruzione in Venezuela. Per quanto riguarda i due manager ammoniti, secondo la FINMA non sono nella condizione di subire la pena massima per i dirigenti del settore finanziario, l'interdizione dal comparto fino a un massimo di cinque anni.
Non esistevano infatti prove sufficienti che i due avessero violato direttamente il diritto di vigilanza bancaria. Per ora verso di loro ci sono soltanto sospetti di negligenza in alcune pratiche. Alla società di wealth management è stato chiesto di modificare le sue procedure antiriciclaggio e di rivedere i criteri di reclutamento e gestione dei consulenti.
I precedenti di Julius Baer
Julius Baer è nel mirino dell'Authority già dall'anno scorso, quando la FINMA ha affermato di aver scoperto una serie di fallimenti diffusi presso la banca, che sarebbe stata coinvolta in casi di riciclaggio tra il 2009 e l'inizio del 2018. I casi più eclatanti, in cui entra anche l'ipotesi di corruzione, sono legati all'agenzia petrolifera Petróleos de Venezuela e alla federazione mondiale di calcio, la FIFA. Nell’agosto 2018 la banca privata svizzera ha svolto un'inchiesta interna dopo che un suo ex dipendente, un 44enne tedesco residente a Panama, si è dichiarato colpevole di essere implicato in una vasta rete di riciclaggio di fondi sottratti alla compagnia petrolifera statale del Venezuela PDVSA.
Il 44enne tedesco era stato arrestato nel mese di luglio 2018 a Miami perché accusato dal Dipartimento di Giustizia statunitense di far parte di un'organizzazione criminale gestita da ex funzionari della PDVSA e da membri dell'élite venezuelana definita "boliburguesía", che avrebbe cercato di riciclare fondi per un totale di 1,2 miliardi di dollari ottenuti da tangenti e frodi attraverso una rete di agenzie immobiliari in Florida e fondi d'investimento fittizi.