Il primo pomeriggio del neo presidente USA, Joe Biden, è stato molto produttivo. In un paio di ore sono stati firmati ben 17 decreti per mantenere la promessa di un attivismo legislativo vigoroso e pronto a migliorare gli Stati Uniti d’America. In un pomeriggio l’orologio degli Stati Uniti d’America è tornato di quattro anni indietro.
Nei provvedimenti del presidente USA ci sono due fili conduttori: la prima è l’urgenza di smantellare alcune delle principali politiche dell’Amministrazione Trump che, secondo i suoi collaboratori, hanno causato il danno maggiore alla nazione; la seconda è quella di segnalare al Paese le grandi priorità del nuovo Governo federale.
Le prime azioni di Biden come presidente mirano quindi a spazzare via i provvedimenti di contrasto alla pandemia dell’ex repubblicano, invertire la sua agenda ambientale, abbattere le politiche anti-immigrazione, sostenere l’economia in bilico e ripristinare gli sforzi federali per promuovere la diversità.
I provvedimenti di Joe Biden alla Casa Bianca
I primi 17 provvedimenti di Joe Biden mirano a cancellare l’operato di Trump negli ultimi 4 anni. Tra questi riportiamo i più significativi. Il primo ordine esecutivo firmato da Biden è l'obbligo di portare la mascherina nelle aree di giurisdizione federale: dai palazzi governativi ai mezzi di trasporto che collegano i diversi Stati USA.
La priorità del presidente è infatti ottenere dal congresso l’approvazione del pacchetto di aiuti contro la pandemia di Covid-19. 1.900 miliardi di dollari per la lotta al coronavirus e ai suoi effetti sull’economia degli Stati Uniti. Secondo i piani, Biden ha in progetto di somministrare 100 milioni di vaccini ai cittadini statunitensi entro i primi cento giorni di presidenza.
Poi ci sono due gesti internazionali: il ritorno degli Stati Uniti negli accordi di Parigi sulla lotta al cambiamento climatico e nell'OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità. Trump durante il 2020 aveva infatti annunciato la sua intenzione di ritirarsi dall’OMS, accusando l’organizzazione di aiutare la Cina a nascondere le origini del virus. Il ritiro formale era stato notificato e prevedeva gli USA fuori dall’organizzazione a partire dal 6 luglio 2021.
Un terzo decreto, d'impronta ambientalista, crea però il primo incidente diplomatico: la decisione di bloccare la costruzione dell'oleodotto Keystone Xl che deve collegare il Canada al Golfo del Messico, per quanto scontata provoca una dura reazione da parte del premier canadese Trudeau.
Altri due decreti vertono sull'immigrazione: vengono cancellate le restrizioni all'ingresso che prendevano di mira in modo prevalente cittadini da nazioni islamiche, mentre si rafforza invece la difesa contro le espulsioni di quegli immigrati clandestini che arrivarono negli Stati Uniti da bambini, i cosiddetti Dreamers, che già Barack Obama aveva deciso di proteggere. Stop anche alla realizzazione del muro anti-migranti al confine con il Messico.
Ci sono due provvedimenti che invece riguardano emergenze sociali legate alla crisi economica provocata dai lockdown: si proroga la moratoria sia sugli sfratti, sia sui pagamenti d'interessi per i prestiti agli studenti.
Biden metterà fine alla Commissione 1776 dell'amministrazione Trump e ha anche revocato l'ordine esecutivo che limitava la capacità delle agenzie federali, appaltatori e altre istituzioni di tenere corsi di formazione sulla diversità e l'inclusione.
L'ordine si muove anche per garantire che gli americani di ogni provenienza abbiano uguale accesso alle risorse, ai benefici e ai servizi del governo federale. Un altro ordine esecutivo rafforza il titolo VII del Civil Rights Act del 1964 per richiedere che il governo federale non discrimini sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere.
Seguendo le orme di alcuni dei suoi predecessori, Joe Biden ha stabilito regole etiche per coloro che prestano servizio nella sua amministrazione, che mirano a ripristinare e mantenere la fiducia nel governo. Ha ordinato a tutti i suoi incaricati nel ramo esecutivo di firmare una promessa di etica. Infine ha sospeso tutte le nuove normative messe in moto dal suo predecessore per dare alla sua amministrazione il tempo di valutare quali vuole portare avanti.