- L’euforia dei giorni scorsi ha trovato un primo stop
- Attenzione ai dati macro sulle vendite al dettaglio
- Attesa per le parole di Powell al Congresso
Quella che si sta aprendo è una settimana molto difficile. Infatti, già dalle prime battute, tutti gli indici maggiori sono in forte sofferenza.
Un mix pericoloso sui mercati
Un mix pericoloso sui mercati è stato notato dagli analisti, il mix nato dall’ipercomprato delle ultime sedute unito al ritorno di nuovi focolai da Covid in Cina. Focolai che, per quanto isolati, stanno spaventando non poco le borse di tutto il mondo. Soprattutto perché già si parla di seconda ondata. Ma anche perché in alcune zone come gli Usa e l’America Latina, la diffusione del virus è tutt’altro che sotto controllo.
L’andamento
Ma torniamo ai mercati. Guardando i numeri ad un’ora dall’apertura delle contrattazioni ci sono pochi dubbi su quanto sta avvenendo. Alle 10 (ora italiana) il Ftse Mib perde il 2,3% come anche il Ftse 100. Più in basso il Cac 40 di Parigi, a -2,8%, mentre il Dax tedesco arriva a -2,6%. Il peggio, però, potrebbe ancora dover arrivare. Almeno stando a guardare i futures Usa. Infatti, nello stesso momento, da Wall Street si segnala un S&P500 che registra, come detto sui futures, un -2,5%. Il tutto mentre il Nasdaq oscilla poco sopra il -1,9%. Peggio di tutti Fa il Dow a -2,8%.
La volatilità
Gli investitori potrebbero dover essere costretti ad allacciare le cinture di sicurezza. Infatti una delle poche certezze che si hanno in questo momento è che la volatilità sarà padrona del campo ancora per qualche tempo. Tanti i rischi che si sono trovati di fronte gli investitori nelle scorse sedute. Rischi il cui carico è stato preso senza pensare troppo ad un potenziale ritorno del Covid, dato ormai per scomparso. Ma la paura e soprattutto la fragilità di una situazione incerta non permettono passi falsi e ancora di più impongono una forte dose di cautela. A questo punto le strategie adottate dalla Fed, intenzionata a mantenere i tassi ai minimi attuali, potrebbero trovare un senso. Per questo motivo i prossimi dati macro e gli eventi in agenda, saranno sempre più determinanti.
I dati macro
E non solo in occasione della pubblicazione delle vendite al dettaglio di maggio previste per domani, da sempre viste come il barometro più affidabile per capire lo stato di salute dell'economia Usa. Ma anche le due audizioni di Jerome Powell, governatore della Federal Reserve, al Congresso Usa. Da ricordare che non più tardi di mercoledì scorso la Banca Centrale Usa ha deciso per la conferma dello status quo, ovvero tassi di interesse nel range tra 0-0,25%. Provvedimenti che, lo stesso Powell ha specificato, potrebbero restare accomodanti fino al 2022. L’economia avrà bisogno di sostegno ancora per molto tempo.