- Troppa euforia, ultimamente, sui listini
- La Fed ha gelato le speranze degli operatori
- Il Covid spaventa ancora
L’ottimismo si stava trasformando, per l’ennesima volta, in immotivata euforia. E a riportarlo, bruscamente, con i piedi per terra, ci hanno pensato Jerome Powell e la sua Fed. Ma non solo.
La questione Fed
Ieri è stata la giornata della banca centrale Usa che ha decretato la sua politica monetaria per le prossime settimane. La decisione è stata quella di lasciare le cose come stanno. Non solo, ma lo stesso Powell ha confermato che non è intenzione della Fed rialzare i tassi. Questo perché le proiezioni economiche non vedono una ripresa ancora per lungo tempo. Parole dure che hanno rappresentato una doccia gelata per i mercati. I quali avevano già archiviato la questione Covid, in vista dell’arrivo di un vaccino. Che però, allo stato attuale dei fatti, ancora non c’è.
Crollo sugli indici Usa
In tutto questo i listini Usa hanno visto un crollo ovunque. L’S&P 500 ha perso più di 188 punti franando del 5,89% riuscendo a salvare solo per qualche decimo la soglia dei 3mila punti e fermandosi a 3002,10 punti. Sulla stessa falsariga il Nasdaq con il suo -5,27% e il fischio finale a 9.492,72 punti. Peggio di tutti ha fatto l'indice Dow Jones che si è visto tagliare la bellezza di 1861,82 punti pari a -6,9%. Il più antico dei listini è riuscito però a conservare quota 25.100 punti con un finale a 25.128,13
Torna la paura della pandemia
Quel NO ad ogni possibile rialzo sui tassi prima del 2022 è stata una implicita ammissione di un disastro in corso sul fronte economico a causa del coronavirus. Il tutto nonostante la crescita dei nuovi posti di lavoro che a maggio aveva visto un incremento di circa 2,5 milioni di unità. A spaventare la Fed, però, sono gli effetti sul lungo periodo della pandemia intesa non solo come quella che c’è stata ma anche, anzi soprattutto, di quella che potrebbe esserci. Infatti con l’allentamento delle misure di contenimento si sono registrati aumenti dei contagi ovunque. Per questo da Morgan Stanley fanno notare che il calo di queste ore potrebbe non essere l’ultimo. Infatti i listini, come detto, avevano iniziato a salire tanto, forse troppo rispetto a quello che effettivamente stava succedendo. E minaccia di succedere nei prossimi mesi.