Investire in arte è un modo corretto di diversificare il proprio portafoglio? Che peso vi si dovrebbe attribuire? Quali sono le opportunità che offre questo tipo di investimento? Soprattutto: qual'è il ruolo di un consulente nel definire la strategia per raggiungere gli obiettivi di un investitore?
Vediamolo insieme con Andrea Pavanello Latta, consulente finanziario che collabora con il team formato da Davide Cardillo, Marco Colombo ed Ignazio Italiano, tre professionisti affermati facenti parte del network di una primaria banca italiana.
Quello che mi ha colpito maggiormente della chiacchierata con Andrea è che il team e la banca cui sono legati sono realmente interessati ad aiutare il cliente, o meglio l’investitore, sotto tutti gli aspetti: da quello relativo al passaggio generazionale alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico.
Secondo Andrea la consulenza patrimoniale non può prescindere dall’interezza del patrimonio di una persona e i clienti più abbienti hanno asset diversificati che spesse volte includono appunto opere di valore. Le opere d’arte infatti hanno caratteristiche affini ad altri beni e strumenti d'investimento più tradizionali: hanno un grado di liquidità, volatilità, sono soggette a delle mode e seguono le regole di un mercato regolamentato.
Investire in arte: il ruolo cruciale del consulente
Il primo compito del consulente è proprio quello di capire chi ha di fronte: perché è un collezionista e perché possiede le opere. Il caso più comune è ovviamente quello legato a un’eredità. A questo punto bisogna decidere una strategia per raggiungere gli obiettivi del cliente, che possono essere quelli di mantenere, implementare o dismettere tale collezione.
Il ruolo di Andrea è quello di fare da ponte tra la divisione di Art Advisory della banca e il cliente. Il team segue il cliente direttamente o consiglia dei professionisti che vengono messi a disposizione anche solamente per fare delle valutazioni.
La cosa che mi ha stupito è che tra le attività che vengono fatte vi è quella di mettere in contatto il cliente con galleristi e case d’aste. Ma anche di organizzare mostre ed eventi rivolti a valorizzare i pezzi del collezionista. Una cosa ad esempio che il team offre è la possibilità di assicurare le opere, passaggio forse banale ma non scontato per preservare il valore del proprio patrimonio da elementi non ponderabili ex-ante.
Se quello che abbiamo visto è il caso di chi già possiede una propria collezione di opere d'arte, capita invece che un cliente non ne abbia già una ma sia intenzionato a crearne. In questo caso Andrea e gli altri consulenti offrono supporto su diversi fronti. Tra le attività offerte dal team c’è un'assistenza di carattere fiscale e agli investitori particolarmente interessati vengono anche proposti degli artisti emergenti, dove tuttavia il grado di rischio, ma anche di rendimento potenziale, è molto più elevato.
Abbiamo infine discusso di quanto potrebbe o dovrebbe essere la percentuale del patrimonio investita in opere d’arte ed è emerso che può arrivare anche al 15% in quanto talune famiglie si trovano ad avere in casa dei pezzi con un valore estremamente elevato.
In generale quello che mi ha colpito è che il team ha una capacità di ascolto dei bisogni dei clienti molto elevata e soprattutto è in grado di offrire una consulenza globale: cosa estremamente importante per le famiglie più abbienti che desiderano un servizio cucito su misura.
Il consulente finanziario: rivedi tutta la serie completa
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