- I bond Usa sono da sempre un indicatore della situazione economica mondiale
- Rendimenti in aumento e spread che si allargano sono indizi interessanti di una possibile inversione di tendenza
- Buoni i dati anche dal mondo del lavoro
Da sempre il mercato obbligazionario statunitense è un indicatore importante per capire cosa avviene sui mercati. Non solo, ma anche per iniziare a prevedere l'andamento dell'economia a livello mondiale. Ebbene, dopo questa ultima recente crisi del coronavirus il peggio è passato? Cosa dice l'obbligazionario statunitensi al riguardo.
Facciamo il punto della situazione
Guardando l'andamento dei titoli di Stato a stelle e strisce si può capire, o perlomeno analizzando i vari rendimenti e i report delle case d'affari, che il momento peggiore per i mercati, cioè aprile, è ormai alle spalle. Dopo il drastico crollo dei posti di lavoro segnato recentemente, e che ha portato ad una disoccupazione che sfiora il 15%, il settore potrebbe essere in fase di ripresa. Per questo motivo è forte l'attesa sul rapporto che verrà pubblicato venerdì e che farà il quadro della situazione di maggio. Per quanto riguarda gli ADP, cioè dato che indica il numero degli occupati nel settore privato in USA, i risultato visto ieri è stato più che soddisfacente con un calo di quasi 6 milioni rispetto alle previsioni. Ovvero un risultato inferiore alle attese più cupe che parlavano di un calo di posti di lavoro di 9 milioni (contro dato finale che ha segnato -2,76 milioni).
Ma non è tutto oro ciò che luccica
L'economia infatti anche a livello mondiale, resta debole e per quanto i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi tendano a rialzarsi sono comunque ancora in fase di cambio di rotta in un momento delicato per l’economia mondiale.Quindi, l'idea che va per la maggiore in questo momento è che, come detto, il fondo sia stato toccato. Ma la ripresa potrebbe essere ancora lenta e lunga. Attualmente il rendimento del Tesoro decennale usato come punto di riferimento mondiale è salito allo 0,77% dal precedente livello di 0,70%. Non accadeva da metà aprile. Inoltre lo spread tra i titoli a breve scadenza e i bond a più lunga durata si sta allargando. In altre parole l’esatto opposto di quell'appiattimento della curva tanto temuto dagli economisti. E se nel caso della recessione la tendenza all’appiattimento è vista come un elemento negativo, viceversa lo è anche in caso positivo. Un indizio, non una prova, ma senza dubbio da tenere in considerazione.