- Attesa per i prossimi dati economici in arrivo
- Da monitorare il settore tecnologico
- Evitata la guerra dei dazi. Per il momento
Mai come in questo momento, con gli Usa in preda ai saccheggi e le tensioni sociali al massimo, i dati economici possono essere determinanti. E quelli che si preannunciano nelle prossime giornate non sembrano essere buoni.
Disoccupazione Usa
Il presidente Usa Donald Trump ha sempre fatto affidamento su questi per riuscire ad essere confermato alla Casa Bianca. Ma il lockdown da coronavirus ha messo in evidenza tutte le enormi anomalie che regnano ancora, incontrastate, all’interno della società a stelle e strisce. Dati Refinitiv temono che dopo il già grave 14,7% di aprile, la disoccupazione di maggio possa toccare la cifra impressionante del 19,8%. Ancora più scioccante se si pensa che solo poco più di 3 mesi fa si era ai minimi storici del 3,4%. Per questo motivo i dati di maggio che verranno pubblicati venerdì, saranno sicuramente una zavorra notevole ed una altrettanto notevole incognita. A meno di un risultato eclatante.
Disordini in tutta l’America
Ci sono poi i disordini scoppiati recentemente. Da un punto di vista strettamente finanziario, paradossalmente, però, le sommosse che stanno creando il caos in quasi 30 metropoli statunitensi e che hanno costretto le autorità a schierare in diverse zone la Guardia Nazionale, non sembrano aver trovato conseguenze evidenti sui mercati. Almeno per il momento. Nelle prossime giornate sarà necessario tenere ancora d’occhio la situazione. Inoltre, altro iindicatore utile, potrebbero essere le compagnie aeree e le small cap, elementi più affidabili per capire cosa avverrà in fase di progressiva riapertura. Importante anche monitorare l’andamento del settore tecnologico, se non altro per i venti contrari che iniziano a soffiare su quello che, finora, è sempre stato il fiore all’occhiello degli indici americani.
Il settore tecnologico
La settimana scorsa, infatti, Trump ha firmato un ordine esecutivo contro i social media. In particolare l’intenzione dell’inquilino della Casa Bianca è quella di ridurre l’immunità di cui godono i social nel caso di pubblicazione dei contenuti. Tutto è nato, come è noto, dopo che Twitter, nella funzione recentemente inserita, di verifica delle informazioni, ha segnalato proprio alcuni tweet di Trump come “potenzialmente fuorvianti”. Nel primo caso, ad essere visto come non conforme, è stato quello che parlava di possibili brogli con il prossimo voto per posta,. L'altro, un tweet sui disordini di Minneapolis. Ma sul settore tecnologico c’è da considerare anche le prossime evoluzioni delle crescenti tensioni tra Usa e Cina. In questo frangente, infatti, è proprio l'hitech quello maggiormente esposto.
La questione Hong Kong
Non più tardi di venerdì, infatti, è stato sempre Trump a confermare la volontà di cancellare lo status speciale concesso nel 1992 ad Hong Kong e che ha permesso all’ex colonia britannica di usufruire di numerosi vantaggi economici. Oltre a diventare una delle maggiori piazze di scambio al mondo e un ottimo cliente del settore tecnologico Il motivo della posizione di Trump è l’ormai inesistente indipendenza di Hong Kong dalla Cina. Parallelamente, ed è ancora Trump la molla, è stato confermato dal governo Usa anche lo stop agli accordi con l’OMS, accusata di essere troppo legata a Pechino oltre che colpevole di non aver saputo gestire bene l’emergenza Covid-19 dall’inizio. Interessante, però, il fatto che al di là degli annunci di chiusura di collaborazioni e altro, non sono stati presi provvedimenti concreti contro la Cina. In altre parole un ritorno alla guerra dei dazi è scongiurato. Per adesso.