La guerra tra Russia e Ucraina sta generando diffuse preoccupazioni nei Paesi occidentali. L’Italia in particolare è legata a Mosca per l'approvvigionamento di gas naturale, visto che ogni anno ne importiamo mediamente il 40% del gas naturale che consumiamo.
Ma quali altri Paesi contribuiscono insieme alla Russia a soddisfare il nostro fabbisogno energetico? Come arriva il gas naturale fino alla nostra Penisola? Rispondiamo punto per punto analizzando i dati del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) riferiti al 2021.
Gas naturale: tutti i Paesi che riforniscono l’Italia
Quali sono i Paesi che rifornisco il Belpaese di gas naturale? L’Italia è un paese che utilizza molto gas naturale: di tutta l'energia che consumiamo in Italia il 40% circa viene dal gas naturale.
Al primo posto troviamo la Russia che da sola riesce a soddisfare il 38,2% del nostro fabbisogno di gas naturale. Seguono, in ordine di importanza, l’Algeria (27,8%), Azerbaijan (9,5%), Libia (4,2%) e Nord Europa (Norvegia e Olanda, al 2,9%). La produzione interna dell’Italia si attesta al 4,4%, mentre altre fonti come, ad esempio, il Gas Naturale Liquefatto, il 13,1%.
Il principale esportatore di gas naturale in Italia è quindi la Russia. Dopo un valore medio che si aggirava attorno al 30% prima del 2012, negli ultimi anni il gas russo ha coperto circa il 40% del nostro fabbisogno nazionale, con picchi attorno al 44% nel 2015.
Il Paese dal quale giunge il secondo maggior quantitativo di gas naturale è l'Algeria, tramite l'impianto siciliano di Mazara del Vallo. Sempre in Nord Africa, un altro importante polo di produzione metanifera è la Libia che lo esporta in Italia tramite un altro gasdotto, il Greenstream.
Come anticipato prima al terzo posto vi è l’Azerbaijan: nel 2020 è entrato in attività un gasdotto che attracca in Puglia, il TAP. L'ultimo importante polo di importazione è quello nordeuropeo, in particolare in arrivo dalla Norvegia e Olanda. Il gas naturale arriva in Italia tramite il gasdotto Transitgas.
Oltre ai gasdotti, il metano arriva nella nostra Penisola anche via nave sotto forma di GNL, o Gas Naturale Liquefatto. In Italia esistono tre centri di rigassificazione: quelli di Panigaglia e Livorno, affacciati sul Mar Tirreno, e quello di Rovigo, sul Mar Adriatico. Vediamo ora qualche informazione in più sui singoli gasdotti.
Gas naturale: tutti i gasdotti che lo trasportano in Italia
Abbiamo già evidenziato come la Russia abbia un ruolo importantissimo per il fabbisogno energetico dell’Italia. Ma come viene trasportato questo gas dalla Russia fino alla nostra Penisola? Il primo tratto del percorso è coperto dal gasdotto Urengoy-Uzhgorod, una serie di tubature lunghe 4.500 km che parte dalla Russia e, dopo aver attraversato mezzo Continente, raggiunge l'Austria.
È probabilmente il gasdotto maggiormente monitorato visto che attraversa anche l'Ucraina. Se questo gasdotto venisse interrotto, molti Paesi europei potrebbero avere seri problemi nel soddisfare il proprio fabbisogno energetico.
A questo primo gasdotto che parte dalla Russia si collega il TAG (Trans Austria Gas) che, come suggerisce il nome, attraversa l'Austria per la maggior parte della sua lunghezza. Quest'infrastruttura è lunga 380 km ed è quella che effettivamente permette al metano russo di raggiungere l’Italia. L'impianto dedicato è quello Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia. Il TAG ha una capacità di trasporto di 107 milioni di metri cubi/giorno.
Dall’Algeria il gas naturale arriva attraverso l’impianto siciliano di Mazara del Vallo. Il gasdotto coinvolto nel trasporto è il Transmed: si tratta di una struttura lunga circa 2.000 km che, prima di giungere fino in Italia, attraversa anche la Tunisia. Dalla Libia il gas naturale arriva attraverso il gasdotto Greenstream. Si tratta di tubature lunghe 520 km che arrivano fino all'impianto di Gela, in Sicilia, è uno dei gasdotti più lunghi del Mar Mediterraneo. Questo gasdotto ha una capacità da 46,7 milioni di metri cubi/giorno.
Il gasdotto che attracca in Puglia, il TAP (Trans Adriatic Pipeline), lungo 878 km, permette al metano estratto in Azerbaijan di arrivare fino in Italia. Il gasdotto attraversa l’Albania e la Grecia. Anche il TAP non arriva direttamente nell'area di estrazione, ma si collega ad una rete di trasporto che copre la distanza Grecia – Azerbaijan: il TANAP (Trans Anatolian Pipeline) lungo circa 1.840 km e lo SCP (South Caucasus Pipeline) lungo 692 km. Il TAP ha una capacità di trasporto da 24,68 milioni di metri cubi/giorno.
Il gas in arrivo dal Nord Europa giunge nella Penisola tramite il gasdotto Transitgas, lungo 293 km e collegato alla rete nazionale a Passo Gries, in Piemonte. Ha una capacità di trasporto di 59 milioni di metri cubi/giorno.
UE accelera su diversificazione fonti di approvvigionamento di gas naturale
Le strategie che l’Unione Europea sta mettendo in campo per evitare nuovi possibili disagi con la Russia sono proprio quelle della diversificazione delle fonti di approvvigionamento, ma anche, grazie all’adozione della Strategia Europea per la Sicurezza Energetica firmata nel 2014, la creazione di interconnessioni sempre più strette tra i Paesi del Vecchio Continente.
Nel primo caso l’Europa abbia finanziato la costruzione di gasdotti che la colleghino, attraverso i Paesi meridionali, al Nord Africa. Sono le condutture che passano sotto il Mediterraneo e sono denominate Green Stream e TransMed, menzionati precedentemente. Ci sono poi due gasdotti che raggiungono la Spagna, chiamati Medgaz e Maghreb.
L’UE ha individuato anche altri quattro corridoi infrastrutturali prioritari. L’obiettivo è quello di creare delle infrastrutture che possano porre fine all'isolamento energetico dai mercati europei del gas, migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento.
I corridoi in questione sono: l’NSI West Gas, l’NSI East Gas, l’SGC e il BEMIP Gas. I primo, cioè l’NSI West Gas ha lo scopo di aumentare la fornitura di gas verso i Paesi dell’Europa occidentale. Gli Stati membri interessati sono: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Regno Unito.
L’NSI East Gas invece riguarda l’Europa orientale ed in particolare nuovi gasdotti tra il Mar Baltico, il Mar Adriatico, Egeo, Mediterraneo orientale e Mar Nero. Gli Stati membri coinvolti in questo caso sono: Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia.
Il BEMIP Gas invece, è un collegamento tra i tre Stati baltici e la Finlandia alla rete del gas dell'Unione Europea. L’ultima infrastruttura è il Corridoio meridionale del gas (SGC), adibita al trasporto di gas dal bacino del Caspio, dall'Asia centrale, dal Medio Oriente e dal bacino del Mediterraneo orientale verso l'UE. Gli Stati membri interessati saranno: Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Cipro, Francia, Germania, Ungheria, Grecia, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia.