Elon Musk è piuttosto critico sull'idrogeno utilizzato per alimentare i veicoli. Secondo il numero uno di Tesla, questo combustibile avrebbe delle difficoltà di produzione e di conservazione all'interno delle auto stesse.
L'uso dell'idrogeno aumenta significativamente man mano che il mondo passa a un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Il combustibile può essere utilizzato direttamente o in combinazione con biocarbonio o azoto per facilitarne il trasporto. Secondo BP entro il 2050 l'idrogeno rappresenterà circa il 10% del consumo totale di energia.
L'uso di questo carburante è più pronunciato in Cina e nelle economie sviluppate che guidano il mondo nella sua adozione, supportata dall'aumento dei prezzi del carbonio e dal crescente dispiegamento di infrastrutture e altre politiche a supporto del suo utilizzo.
Auto elettriche e ad idrogeno: due principi simili
Secondo l'Environmental Protection Agency statunitense, i veicoli elettrici e quelli a idrogeno sono simili, in quanto entrambi utilizzano un motore alimentato ad elettricità. La differenza sta solo nel modo di caricare le auto: le macchine prodotte da Musk, per esempio, si ricaricano attraverso uno specifico attacco, mentre quelle a idrogeno si rigenerano grazie al combustibile.
Detto in parole povere, con le celle a combustibile il gas idrogeno di un serbatoio si mescola con l’ossigeno andando a produrre elettricità. Inoltre, questi veicoli emettono solamente vapore acqueo e aria calda.
Un personaggio di alto spessore che ha la stessa visione di Musk è Herbert Diess, Amministratore Delegato del gruppo Vokswagen, intervenuto a febbraio sull’argomento. Il discorso dell’imprenditore era incentrato specialmente sulla necessità di avere l’idrogeno verde in diversi settori come l’acciaio, il chimico e l’aeronautico, ma non in quello dell’automotive.
Elon Musk e idrogeno: ecco chi non è d’accordo
Recentemente grandi aziende come Toyota e Hyundai hanno già prodotto veicoli a idrogeno, mentre altre come Riversimple si concentrano solo su quest’ultimo. Le auto a celle a combustibile giocheranno sicuramente un ruolo nella decarbonizzazione dei trasporti, ha affermato un esponente di Toyota.
L'azienda nipponica ha visto questa fonte di energia come un'alternativa ai combustibili fossili in tutti i tipi di ambiente come riscaldamento, illuminazione, trasporti privati e di massa oltre all'industria pesante. Il problema resta però nella produzione di questo tipo di energia che non deve essere inquinante com'è tutt'ora perché creata dalla combusione del carbone.
Inoltre l’applicazione dell’idrogeno verde aiuterà la transizione ecologica, consentendo l’uso di alimentazioni più efficienti e green. Un altro colosso dell’auto che ha iniziato a testare veicoli del genere è BMW, che a giugno ha dichiarato di aver visto del grande potenziale in questo combustibile.
La Fuel Cell and Hydrogen Energy Association ha affermato come l’idrogeno potrebbe essere un’opzione a zero emissioni con prestazioni a lungo raggio, rifornimento rapido e soprattutto utili per mezzi pesanti come furgoni, camion, autobus, treni e aerei. Ad esempio, il gigante europeo dei trasporti ha sviluppato il Coradia iLint, il primo treno passeggeri al mondo alimentato da una cella a combustibile a idrogeno.
In questa guerra tra chi preferisce l'elettrico come Musk e chi invece punta sull'idrogeno, troviamo schierato il CEO di Daimler Truck, Martin Daum, che in questo dibattito predilige lo sviluppo di entrambe le tecnologie: l'elettrico per percorsi più brevi a causa dei tempi lunghi di ricarica, mentre l'idrogeno per lunghi tragitti in cui fare rifornimento meglio è molto più semplice.