La pandemia di Coronavirus ha spinto le principali istituzioni monetarie e i Governi ad attuare misure di supporto all’economia sempre più forti per combattere la recessione economica. Da ultima, la Federal Reserve si è sganciata dall’obiettivo di inflazione al 2% portandolo a una media nel momento in cui si dovessero verificare periodi prolungati in cui l’inflazione dovesse essere schiacciata verso il basso come è accaduto negli ultimi anni.
La prospettiva è quindi di tassi bassi e politiche ultra espansive per lungo tempo, fatto che inevitabilmente si riversa sul mondo degli investimenti. Con i tassi reali che continuano a veleggiare su valori prossimi o inferiori allo 0, gli operatori devono cercare quelle opportunità in grado di garantire rendimenti interessanti senza che questi portino con sé una quota di rischio troppo elevata. L’obiettivo è quindi quello di creare un portafoglio a prova di pandemia e di quei cambiamenti dirompenti che eventi del genere portano.
In questo senso Stéphane Monier, Chief Investment Officer di Lombard Odier identifica tre aree in cui si possono trovare delle occasioni interessanti in tema di crescita e investimento e che possono beneficiare delle misure di stimolo monetario e fiscale: Cina, megatrend e investimenti privati.
Cina
La Cina è stato il primo Paese al mondo a cercare di contrastare la pandemia di Covid-19. La politica di lockdown severi e di supporto all’economia ha permesso al Dragone di riprendersi in maniera più rapida rispetto ad altre Nazioni. L’ex Impero Celeste è la seconda economia al mondo contando per il 16% del PIL globale ma questa sua importanza non si riflette ancora sui mercati finanziari, basti pensare che al momento rappresenta solo il 5% dei mercati azionari mondiali. La volontà di Pechino di spostarsi sempre più verso un’economia orientata a servizi e tecnologia spingerà la crescita del Paese, offrendo sempre più opportunità di investimento.
Proprio su questo tema è da sottolineare come la Cina si stia aprendo ai mercati globali incoraggiando l’afflusso di capitali esteri. Per quanto concerne la guerra commerciale con gli USA, il CIO di Lombard Odier evidenzia come una prosecuzione delle rivalità potrebbe portare le due superpotenze a cercare soluzioni separate per il comparto tech. Proprio questo motivo rafforza la convinzione dell’esperto in relazione al fatto che sarà logico ed essenziale avere un’allocazione di portafoglio esclusivamente sugli asset cinesi.
Megatrend
Se da un lato il Coronavirus ha rallentato le attività economiche più tradizionali, dall’altro ha accelerato lo sviluppo dei megatrend, quei grandi temi capaci di rivoluzionare il mondo in cui viviamo. In particolare la spinta più importante è stata data alla digitalizzazione e alle energie pulite. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale dell’attenzione di popolazione e Governi verso i temi di tutela dell’ambiente.
Con il Green Deal il Vecchio Continente si è prefissato l’obiettivo di arrivare ad un impatto neutrale sul clima entro il 2050. In tal senso la Commissione Europea ha messo in campo il “meccanismo per una transizione giusta”, dalla potenza di fuoco di 150 miliardi di euro, per assistere il passaggio ad un’economia sempre più verde. Per Monier questi temi possono offrire interessanti opportunità nei prossimi anni.
Gli investimenti privati
Sempre con riferimento ai grandi cambiamenti a cui stiamo assistendo, vi è da considerare come molti Governi stiano aumentando la spesa per progetti infrastrutturali coinvolgendo in maniera positiva molte società appartenenti a diversi fattori. Per Stéphane Monier gli orizzonti di investimento andranno ampliati, spostandosi dalle asset allocation tradizionali.
È infatti da considerare come numerose aziende si affidino a venture capital privati prima di cercare capitali in Borsa: per gli investitori privati è possibile beneficiare della possibilità di crescita di queste aziende con i fondi di venture capital.