- Disgelo tra USA e Cina dopo una telefonata dei rappresentanti dei due Stati riguardo l'accordo commerciale firmato lo scorso 15 gennaio;
- Negli ultimi tempi la Cina ha fatto dei passi avanti nel rispetto degli accordi, anche se ha dovuto fare i conti con le limitazioni legate al lockdown;
- La gestione del Coronavirus e il divieto di utilizzare in USA le app cinesi sono le questioni ancora aperte e da risolvere
I rapporti tra USA e Cina stanno intraprendendo la strada della distensione, dopo essere stati messi a dura prova da un serie di vicende in questi ultimi mesi. Ieri sera si sono messi in contatto il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Robert Lighthizer, il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin e il Vicepremier cinese Liu He. I tre hanno parlato al telefono manifestando tutta l'intenzione di rispettare l'accordo commerciale di Fase 1 che è stato ratificato da Washington e Pechino il 15 gennaio di quest'anno.
I dissapori originati dalle accuse americane riguardo il Covid-19 e dalla guerra tecnologica che coinvolge i colossi hi-tech statunitensi e cinesi, verrebbero per il momento accantonati. Portare avanti il negoziato di inizio anno significa prima di tutto creare le condizioni perché l'ombra di sospetto da parte dell'Amministrazione Trump sparisca: questo può essere possibile solo se vi saranno garanzie del Dragone su quei temi che hanno acceso lo scontro tra le due superpotenze, come la proprietà intellettuale e l'accesso delle società USA ai servizi finanziari e all'agricoltura.
USA-Cina: i passi avanti di Pechino
La Cina è ancora indietro. Il patto di gennaio include l'acquisto di 200 miliardi di dollari di beni e servizi targati USA entro la fine dell'anno. Al momento si è arrivati al 35% del volume stabilito, anche per ragioni dettate dal dilagare della pandemia. Ora però mancano pochi mesi per raggiungere il target e 130 miliardi mancanti sono molti. Questo è un aspetto molto importante per Donald Trump, soprattutto in prospettiva delle ormai imminenti elezioni presidenziali.
Pechino ha compiuto passi avanti di discreta rilevanza. Prima di tutto ha modificato i regolamenti interni per dare la possibilità a una serie di prodotti agricoli americani di entrare nel territorio cinese con maggiore facilità. Sul fronte energetico poi l'ex Impero Celeste si è impegnato a incrementare la richiesta di petrolio proveniente dagli Stati Uniti fino a raggiungere il record di import nel mese di settembre con 37 milioni di barili. Tutto questo è confermato dalle prenotazioni provvisorie che 19 petroliere hanno firmato per caricare il greggio americano verso la Cina.
Importante è finora il lavoro svolto da parte della Dogana cinese riguardo le contraffazioni, pubblicando report ogni tre mesi, come era stabilito nell'accordo. Allo stesso modo la Corte Suprema ha redatto dei regolamenti che servono per stabilire delle linee guida riguardo il lavoro, nonché delle norme che consentono la protezione della proprietà intellettuale. Dal punto di vista finanziario in Cina sono state allentate le misure che limitavano agli stranieri gli investimenti azionari, assicurativi e dei future.
Usa-Cina: le questioni ancora aperte
Nonostante il tentativo di riavvicinamento della prima e della seconda economia mondiale, rimangono ancora delle questioni spinose da risolvere. Nella telefonata tra i rappresentanti dei due Stati non si è affrontato l'argomento che riguarda la gestione del Coronavirus. Il fatto desta sempre molta preoccupazione in quanto l'infezione in tutto il pianeta non dà segni di cedimento e il riverbero sull'economia si fa sempre più pesante, soprattutto nel caso in cui si dovesse manifestare una seconda ondata.
Non meno pesante è l a situazione che riguarda le due grandi app cinesi, Tik Tok e WeChat . Negli ultimi giorni il tono di Trump è sembrato più conciliante e funzionari alla Casa Bianca hanno riferito che l' ordine firmato il 6 agosto potrebbe essere più morbido negli effetti. Ieri i due Paesi non hanno fatto cenno alla delicata questione, quindi per il momento il problema non si può dire abbia trovato una definitiva soluzione.