Come ogni anno, torna di scena il Forum Economico Mondiale di Davos, in Svizzera, in cui i grandi della Terra ed esperti si confrontano sulle sfide globali del momento. Quest’anno il 51° vertice si tiene, da oggi sino al 29 gennaio, in modalità virtuale a causa della pandemia di coronavirus. In concomitanza, a Ryad si svolge la quarta edizione del Fund Investment Initiative, il cosiddetto “Davos del deserto”. Scopriamo insieme cosa è il World Economic Forum e chi vi partecipa quest’anno.
Davos 2021: cos’è il World Economic Forum
Davos è un comune svizzero di circa 11mila abitanti, una piccola località alpina ormai conosciuta nel mondo intero visto che, ogni anno, essa ospita l’incontro del World Economic Forum. Il forum è un'organizzazione non governativa di cui fanno parte circa mille delle più grandi aziende del mondo e riunisce diverse migliaia di imprenditori e leader politici.
È stato fondato nel 1971 dall'economista tedesco e professore di business all'Università di Ginevra, Klaus Schwab, allora si chiamava European Management Forum e il suo compito era quello di aiutare le imprese europee ad avere una migliore gestione aziendale.
In seguito il forum è stato ampliato fino a diventare una piattaforma di dialogo, nel 1987 il nome è stato cambiato in quello attuale e nel 2015 è stato riconosciuto come istituzione internazionale. Il professor Schwab continua a presiedere e presentare gli incontri con le personalità più importanti che ospita e i temi sono cambiati di pari passo con il cambiamento della società.
Tradizionalmente i partecipanti discutono di questioni economiche, ma negli ultimi tre decenni l'evento ha affrontato anche questioni globali più ampie. Negli ultimi anni hanno partecipato anche i leader di Cina, India e Brasile.
L’incontro fra i principali dirigenti politici e i principali esponenti economici continua ad essere a porte chiuse e solo la registrazione di specifici eventi, come la sessione plenaria, viene diffusa. In occasione dell'incontro, i vertici delle imprese associate alla fondazione incontrano una ristretta platea di leader politici e di organizzazioni non governative, esponenti della comunità scientifica, leader religiosi e giornalisti.
Davos 2021: i grandi del pianeta discutono sugli effetti della pandemia
Inevitabilmente, l'evento per gli oltre 1.200 delegati provenienti da 60 paesi mira a rispondere agli eventi apocalittici dell’ultimo anno. "Un anno cruciale per ricostruire la fiducia" è il tema, costruito attorno al "grande ripristino" che il fondatore del World Economic Forum Klaus Schwab e il principe Carlo hanno lanciato lo scorso anno .
Il meeting sarà accompagnato da eventi virtuali in 430 città in tutto il mondo, per sottolineare il fatto che affrontiamo sfide globali che richiedono soluzioni e azioni globali. Ciò riconosce che gli effetti della pandemia saranno probabilmente sempre più aggravati da altre importanti minacce globali, tra cui la crisi climatica, le crisi finanziarie e la disuguaglianza sociale ed economica. Per fare solo un esempio, il tasso di mortalità Covid-19 nel Regno Unito a dicembre era oltre il doppio nelle aree più svantaggiate rispetto a quelle meno svantaggiate.
Grande “reset” necessario per affrontare la crisi
La visione del WEF di un "grande ripristino" riconosce che ciò che è necessario per affrontare queste crisi va ben oltre le riforme economiche, le misure per il clima o la lotta a una pandemia: è tutto questo combinato e altro ancora. L'azione globale debba essere sostenuta dalla missione di cambiare la società, per renderla più inclusiva e coesa.
È necessario coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità sociale. Il World Economic Forum cerca di agire su alcuni temi chiave: sostenibilità ambientale, economie più eque, tecnologia al servizio del bene, il futuro del lavoro, affari migliori, un futuro sano con un accesso equo per tutti e governi nazionali che collaborano a livello globale.
Il WEF afferma che la chiave è ristabilire la fiducia del pubblico, che "viene erosa, in parte a causa della percepita cattiva gestione della pandemia di coronavirus". Ma questo può rivelarsi difficile, dato che c'è poco cambiamento nella leadership aziendale o governativa.
La grande speranza è il neo presidente eletto degli USA, Joe Biden, che è stato vicepresidente degli Stati Uniti per otto anni durante i quali molti di questi problemi stavano aumentando, non essendo stati risolti. Le future crisi finanziarie sembrano sempre più probabili. La crisi climatica è sempre più considerata una minaccia esistenziale.
La pandemia ha provocato un enorme disastro economico e sociale e ulteriori pandemie di questo tipo sono riconosciute come come probabili a causa dell’esplosione dei viaggi globali e dagli effetti del cambiamento climatico. Una domanda chiave per la conferenza di quest'anno è se verrà sviluppata una nuova forma di globalizzazione. È necessaria una nuova era, basandosi sull'accordo di Parigi per limitare i cambiamenti climatici con un maggiore sostegno di un Green New Deal orientato al raggiungimento delle emissioni nette zero e al rendere l'economia globale veramente sostenibile.
Sono necessarie iniziative coraggiose per affrontare la minaccia di future pandemie, la speculazione finanziaria e per ridurre le disuguaglianze insostenibili di ricchezza, reddito e potere in tutto il mondo. È necessaria una pressione popolare sufficiente da parte dei cittadini, degli elettori, dei consumatori, dei lavoratori, degli educatori e degli attivisti per spingere i governi e le imprese a cambiare radicalmente rotta. La speranza è che l'entità dell'emergenza renda finalmente inevitabile un cambiamento radicale.
Davos 2021: chi parteciperà al World Economic Forum
Come ogni anno, ospiti e interlocutori illustri si alterneranno nelle sessioni di lavoro di Davos 2021. Anche l’Italia avrà il suo spazio, con l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che parlerà nella mattinata di mercoledì 27 gennaio.
Tra gli esponenti politici, finanziari, membri di organizzazioni internazionali interverranno anche: Christine Lagarde, presidente della BCE; Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea; Kristalina Georgieva, Fondo monetario internazionale; Angela Merkel, Cancelliere federale della Germania; Narendra Modi, Primo Ministro indiano; Emmanuel Macron, Presidente della Francia; Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese; Antonio Guterres, Segretario generale, Nazioni Unite; Anthony Fauci, Direttore, Istituto Nazionale di Allergia e Malattie Infettive degli Stati Uniti.