- Borsa di Tokyo in panico (oltre -5%)
- Bond Usa verso continuai minimi storici
- Petrolio in crollo dopo il mancato accordo Opec-Russia sui tagli
Crolla tutto. Almeno stando a quanto si vede in questo primo scorcio di mattinata sia sulle borse asiatiche, Tokyo in primis, sia sul petrolio.Ma procediamo con ordine.
Borse KO
Nel primo caso le Borse asiatiche stanno registrando forti passivi praticamente ovunque. Il Nikkei intorno alle 8.30 (ora italiana) perdeva oltre il 5% arrivando a chiudere a -5,07%. Hong Kong non è da meno con il suo -4,36% e Shanghai a -3%. Corsa ai beni rifugio con lo yen che impazza (+2,3%) seguito dal T-bond Usa decennale che offre un rendimento sempre più basso. Il nuovo record storico lo ha fatto scendere al di sotto dello 0,4%. Il peggio potrebbe arrivare da Wall Street visto che i futures parlano di un passivo che, ancora prima dell’apertura, supera il 5%. Un disastro che non è imputabile solo al coronavirus ormai, ma anche al petrolio.
Petrolio: Opec vs Russia
Nei giorni scorsi, infatti, si è rotto l’asse tra Opec e Russia proprio sulla questione dei tagli sulla produzione. A causa del rallentamento globale prospettatosi con l’epidemia del coronavirus, l’Organizzazione dei paesi produttori di petrolio aveva deciso per un taglio della produzione come misura per stabilizzare le quotazioni del barile. Una decisione che, però, non è stata condivisa dalla Russia il cui parere, in seguito ai precedenti accordi di alleanza che hanno dato vita all’Opec+, è stato decisivo.
La decisione dell'Arabia Saudita
Ultimo tassello: l’Arabia Saudita. Autonomamente Ryad, il primo esportatore mondiale, ha deciso nel fine settimana di tagliare il prezzo del petrolio e aumentare la produzione di 10 milioni di barili al giorno da aprile. Risultato: crollo del prezzo del petrolio come non si vedeva da oltre 30 anni. Il Brent non arriva a 34 dollari al barile, il Wti supera di poco i 30 dollari. Da qui a un prezzo intorno ai 20 dollari la strada è aperta come confermano anche da Goldman Sachs.