Che cos’è un rating? Chi lo esprime? a cosa serve e perché è importante? In questo articolo troverai tutto quello che c’è da sapere sulle valutazioni delle agenzie di rating e perché sono importanti per i mercati finanziari, investitori e trader
Il termine inglese “rating” può essere tradotto come valutazione. Nello specifico il rating è un giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti in un determinato periodo di tempo. In ambito finanziario, le più importanti agenzie di rating sono: Fitch, Moody’s, Standard & Poor’s e DBRS. Queste società private emettono periodicamente valutazioni sull’affidabilità finanziaria di società private e istituzioni pubbliche.
Rating: che cosa è?
Il rating è la valutazione della capacità di ripagare o meno i propri debiti: l'agenzia di rating valuta la capacità di chi chiede denaro (solitamente emettendo obbligazioni) di generare coi fondi così ottenuti le risorse necessarie per far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori che hanno sottoscritto, ad esempio, un titolo obbligazionario.
Più basso è il rating più rischioso è prestare denaro e maggiore quindi sarà il tasso di interesse da pagare per trovare qualcuno disposto a concedere credito. Per diversi operatori finanziari istituzionali non è permesso acquistare titoli di credito con rating inferiori a una certa soglia. I titoli che hanno un rating molto basso sono chiamati “titoli spazzatura” o “junk”.
È bene tenere a mente che i rating espressi da queste società di consulenza vanno intesi come opinioni elaborate da figure con grande esperienza e competenza, ma comunque opinioni. Proprio perché si tratta di giudizi di affidabilità futura, basata sull’analisi delle condizioni attuali di chi chiede il denaro, le valutazioni delle agenzie di rating potrebbero rivelarsi infondate.
Non solo rating: l’importanza dell’outlook
Insieme alla pubblicazione del rating viene fornito un outlook, in sostanza una stima futura, che serve a circoscrivere la soliditià del merito creditizio. Se il rating indica l’affidabilità di un soggetto al momento attuale, l’outlook è una previsione a medio-lungo termine attraverso la quale vengono forniti elementi per valutare se le condizioni presenti certificate dal rating possano rimanere stabili, migliorare o peggiorare. Le opzioni possibili per l’outlook sono quindi tre: stabile, positivo, negativo. Vediamo il loro significato:
- se l’outlook è stabile, non si prevedono cambiamenti futuri, dunque si può presumere che non cambi anche il rating
- se l’outlook è positivo, le condizioni future della società o del Paese si prevedono migliori o uguali al presente
- se l’outlook è negativo, si prevedono peggioramenti e ulteriori downgrade
Rating: i fattori considerati dalle agenzie
Per emettere il giudizio sull’affidabilità creditizia di un emittente, l’agenzia di rating avvia una procedura che prevede l’analisi delle caratteristiche economico-finanziarie della società o di uno Stato oggetto di valutazione. L’analisi è sia di tipo quantitativa che qualitativa, gli analisti di una società di rating devono cercare di valutare fattori come, ad esempio, l’affidabilità e le capacità del management dell’impresa e la credibilità dei progetti e degli obiettivi che la stessa si è imposta oppure la situazione economica di un Paese. In genere, per garantire il corretto svolgimento di questa serie di analisi, la società sotto esame (o lo Stato) si impegna a fornire tutte le informazioni e la documentazione necessarie alla stessa agenzia di rating. Il processo di analisi e attribuzione del rating dura solitamente 90 giorni, ma i tempi possono essere accelerati per far fronte a particolari scadenze, esigenze o motivazioni straordinarie. Una volta definito il rating e decisa la data di rilascio ufficiale, viene pubblicato per mezzo di un comunicato stampa sul sito dell’agenzia e tramite i principali mezzi di informazione finanziaria globale.
Rating: le scale di valori
La valutazione sul profilo di rischio del credito di un ente si basa su una scala alfabetica che va da AAA (valutazione attribuita agli enti con basso rischio di credito) a D (valutazione attribuita agli enti con i quali si ha una probabilità nulla di rimborso “junk bond”, titoli spazzatura). Nel caso dell’agenzia Moody’s la scala di valori è leggermente diversa e prevede come rating più basso una C. In genere un rating che raggiunge fino al limite minimo della tripla B (BBB) viene considerato un “investment grade”, ossia un investimento relativamente sicuro sul quale possono indirizzare i propri capitali anche gli investitori istituzionali come le grandi banche d’affari. Al di sotto di questa soglia un titolo prende il nome di “non-investment grade”, acquistando una rischiosità troppo elevata, a tal punto da essere considerato speculativo. Infatti, maggiore è il rischio che un investitore corre nell’acquistare un’obbligazione, ad esempio, tanto maggiore è il tasso d’interesse che questa paga.
Un’altra classifica tipicamente utilizzata dalle agenzie di rating prevede una divisione delle analisi su un arco temporale di breve, medio o lungo termine. È possibile che un’agenzia emetta due rating diversi su diversi orizzonti temporali: per esempio potrebbe valutare il debito di una società sul breve termine con un giudizio negativo, ma positivo sul lungo periodo. La valutazione che viene stilata si basa su una scala di valori e ciascuna sigla alfabetica ha un suo preciso significato. Sulla base del rating a lungo termine, la scala di valori va:
- da AAA a BBB: valutazione positiva, ovvero “investment grade”
- da BB a D: valutazione negativa, ovvero “non-investment grade” o “speculative grade” o "junk"
La scala Investment grade
Ogni agenzia di rating adotta una propria scala di valutazione, le cui differenze sono minime. Come indicato precedentemente, le due macro-categorie più importanti fanno riferiemento all'investment grade e al non-investment grade. Per capire il significato, e con esso il rischio, associato a ogni valore della scala di giudizio del merito creditizio riportiamo a titolo esemplificativo quella adottata dall'americana Standard&Poor’s:
AAA: eccellenti capacità di onorare le obbligazioni assunte.
AA+: alta qualità, rischio molto basso, ma la suscettibilità allo stesso nel lungo periodo appare superiore a quello delle AAA.
AA, AA-: ottime capacità di onorare le obbligazioni assunte. Minime differenze rispetto al grado più alto.
A+, A, A-: buone capacità di rispettare gli obblighi finanziari, ma sono maggiormente suscettibili ai cambiamenti delle condizioni economiche.
BBB+, BBB, BBB-: adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari. Tuttavia, condizioni economiche avverse o cambiamenti delle circostanze economiche sono più facilmente associabili ad una minore capacità di adempiere agli obblighi finanziari assunti.
La scala Non-investment grade
La perdita dell'investment grade porta molti investitori istituzionali, comq i fondi comuni d'investimento e i fondi pensione, a dover liquidare le proprie posizioni e a non poterne aprire di nuove. Se indubbiamente gli investimenti 'non-investment grade' sono più pericolosi, il livello di rischio che si assume l'investitore non è uguale lungo tutta la scala. Vediamo dunque il rischio associato a ogni livello del merito creditizio espresso da Standard&Poor's:
BB+, BB, BB-: meno vulnerabili nel breve periodo, rispetto ad obbligazioni con rating inferiore. Tuttavia, il dover fronteggiare condizioni di incertezza economica, finanziaria, amministrativa potrebbe interferire con le capacità di soddisfacimento degli obblighi assunti.
B+, B, B-: più vulnerabili rispetto ai valutati 'BB', ma vi sono ancora le capacità per rispettare gli impegni finanziari. Condizioni economiche e/o finanziarie impreviste, ridurranno probabilmente le capacità dell'obbligato di adempiere i propri oneri.
CCC+, CCC, CCC-: attualmente vulnerabile, la solvibilità delle obbligazioni assunte dipende prevalentemente da condizioni economiche e finanziarie favorevoli.
CC: attualmente molto vulnerabile, e la solvibilità delle obbligazioni assunte, dipende prevalentemente da condizioni economiche e finanziarie favorevoli.
C: estremamente vulnerabile, forse in bancarotta o in ritardo nei pagamenti.
CI: pagamento degli interessi non pervenuto.
R: amministrazione controllata/Liquidazione. Durante questo periodo, gli obbligati potrebbero decidere di pagare soltanto una parte dei creditori.
SD: default selettivo. Alcune obbligazioni non sono state rimborsate.
D: default/insolvenza di tutte o la maggior parte delle obbligazioni emesse.
NR: non valutata
Scala di valutazione a breve termine
Come ricordavamo in precedenza, anche il fattore temporale è un elemento valutato e giudicato dalle agenzie di rating. La logica sottostante è che più breve è l'orizzonte temporale che si considera, minore è la possibilità che vi sia un cambio nella solidità finanziaria del soggetto analizzato. Vediamo cosa vogliono dire le pagelle di breve termine poste dagli analisti:
A-1: la capacità dell'emittente di far fronte ai propri impegni finanziari è forte
A-2: suscettibile a condizioni economiche avverse, tuttavia la capacità del debitore di far fronte ai propri impegni finanziari, concernente l'obbligo, è soddisfacente
A-3: avverse condizioni economiche sono suscettibili di indebolire la capacità del debitore di far fronte ai propri impegni finanziari, concernenti l'obbligo
B: ha una caratteristica speculativa significativa. L'emittente dell'obbligazione attualmente ha la capacità di far fronte ai propri obblighi finanziari, ma si appresta a dover affrontare grandi incertezze che potrebbero incidere sul suo impegno finanziario
C: attualmente vulnerabile al non pagamento a causa di condizioni finanziarie ed economiche
D: l'impresa è in default.