Oggi terminano i 2 giorni della riunione della Federal Reserve che vedrà a margine la conferenza stampa di Jerome Powell. Tutti gli osservatori di mercato presteranno grande attenzione alle parole del Governatore della Banca Centrale per captare qualche segnale in merito al tapering. Le preoccupazioni del mercato avanzano in un contesto nebuloso, dove il caso Evergrande sta tenendo banco e mettendo in agitazione gli operatori. Powell questa sera dovrà misurare le parole per evitare che qualsiasi espressione possa esacerbare la situazione.
Finora la comunicazione della Fed si è basata su alcune priorità irrinunciabili: massima occupazione e inflazione media. Questo ha contribuito a calmierare il mercato dei titoli di Stato, che non si è lasciato impressionare dai dati sulla crescita dei prezzi non troppo rassicuranti. Al riguardo i tassi TIPS reali di breve termine si sono mantenuti molto bassi, con rendimenti a 1 anno di circa -3,10% e a 2 anni di -2,70%. Ora però il pericolo di un surriscaldamento dell'economia guidato dal mercato immobiliare e dal prezzo delle materie prime inizia a farsi più concreto, il che richiede di fare una scelta ben precisa.
Fed: 3 possibili scenari sul tapering
La decisione del FOMC non sarà facile, in quanto le condizioni non sono ideali per potersi instradare in una direzione senza pagare lo scotto della scelta. Le notizie che arrivano dalla Cina tengono tutti con il fiato sospeso e una stretta monetaria rapida e consistente potrebbe generare un terremoto i cui effetti non sono calcolabili.
In aggiunta a questo sarà anche da valutare la situazione emergenziale riguardo la pandemia. Il Covid-19 continua a mietere vittime negli Stati Uniti e minaccia altre chiusure. Questo significa che l'economia USA non può considerarsi fuori dal tunnel e gli ultimi dati sull'occupazione lo dimostrano.
Alla luce di tutto ciò, sono ipotizzabili 3 scenari su quanto dirà Powell questa sera in relazione al tapering. Il primo è quello di non dare alcuna indicazione, rimanendo in una posizione di vigile attesa e modificando le strategie monetarie solamente quando tutti gli obiettivi prefissati saranno raggiunti. Il secondo indica l'inizio della riduzione del piano di acquisti di titoli pubblici e privati prima della fine dell'anno, ma senza fornire ulteriori dettagli. Questo vorrebbe dire che nel meeting di novembre ci potrebbe essere l'annuncio per l'avvio a dicembre. Il terzo invece è il più temuto dal mercato perché comporta l'annuncio del tapering già a novembre.
Tapering Fed: le opinioni degli analisti
Gli analisti sembrano concordi nel pronosticare una Fed che non adotterà la mano pesante anche per paura di turbare oltremodo mercati finanziari già provati. Secondo Eric Winograd, senior Economist di AllianceBernstein, la Banca Centrale annuncerà il tapering solo verso la fine del 2021, quando i dati sull'occupazioni presumibilmente miglioreranno.
La valutazione dell'esperto trova supporto in François Rimeu, senior strategist di La Française Am. A giudizio di quest'ultimo solo nei prossimi incontri del FOMC avremo indicazioni più precise, magari a novembre con effetti a partire da dicembre. Rimeu spiega che il tono dell'istituto guidato da Jerome Powell sarà accomodante cercando di minimizzare qualsiasi segnale che possa scuotere i mercati.
Sulla stessa linea sembra essere Filippo Diodovich, senior strategist di Ig, il quale è convinto che al più i membri del braccio operativo della Banca potranno dare qualche indizio per la stretta monetaria entro il 2021. La ragione è dettata dal fatto che la Fed ha bisogno di prendere tempo per valutare alcune variabili che non lasciano tranquilli, come l'occupazione, la pressioni inflazionistiche, la ripresa economica che stenta, il riacutizzarsi della pandemia e ovviamente il collasso finanziario di Evergrande.