Alle 14:30 di oggi si terrà il meeting della Banca Centrale Europea di febbraio ( clicca qui per conoscere il calendario delle riunioni di quest’anno). Nella riunione di oggi non dovrebbero arrivare variazioni di politica monetaria, quindi il focus sarà tutto relativo a quello che dirà Christine Lagarde nella consueta conferenza stampa.
Il meeting odierno si preannuncia come uno dei più complessi di sempre. La riunione di oggi è la prima da quando è scoppiata la guerra. Cosa dirà Lagarde? Vediamo insieme cosa si aspettano gli analisti.
Riunione BCE 10 marzo 2022: le attese degli analisti
Sale l’attesa per il meeting della BCE di oggi 10 marzo 2022, considerando lo scenario economico globale alle prese con la guerra tra Russia e Ucraina. Secondo molti analisti, piuttosto che definire un calendario per uscire dai programmi di stimolo, la BCE probabilmente ribadirà la disponibilità a usare tutti i suoi strumenti per sostenere l’economia del Vecchio Continente.
La BCE aveva avviato i suoi piani di rimodellamento della politica monetaria in seguito agli straordinari interventi per la pandemia di Covid-19. Lagarde aveva annunciato la fine del programma PEPP e la sostituzione con lo standard APP per poi, solo in seguito, iniziare a valutare il rialzo dei tassi di interesse.
La soluzione potrebbe essere nel mezzo: è possibile che nella riunione di oggi la BCE possa raggiungere un pacato equilibrio tra il rimanere sulla buona strada per la normalizzazione della politica monetaria e allo stesso tempo mantenere la massima flessibilità.
Sia il presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde che il capo della banca centrale finlandese Olli Rehn hanno ribadito l’impegno a fare tutto il necessario per preservare la stabilità dei prezzi.
La BCE probabilmente aspetterà gli ultimi mesi del 2022 per alzare il costo del denaro. Le aspettative sui tassi della BCE sono in netto contrasto con le altre principali banche centrali, che probabilmente avranno registrato più rialzi entro la fine dell’anno.
Le previsioni trimestrali aggiornate probabilmente stimeranno un ritmo di crescita inferiore e un’inflazione più alta. Tuttavia, l’inasprimento della politica monetaria non avrebbe alcun effetto nel calmare la volatilità dei mercati energetici e la Banca centrale userà tutti i suoi strumenti per evitare che la zona euro precipiti in recessione.