Dall'ultimo verbale rilasciato dalla Federal Reserve e la recente audizione al Senato USA del Governatore della Banca Centrale, Jerome Powell, è emerso al di là di ogni ragionevole dubbio che la politica monetaria dal denaro facile è giunta al termine, viste le nuove condizioni di mercato.
Da quando è iniziata la pandemia il bilancio dell'istituto monetario ha raggiunto oltre 9.000 miliardi di dollari, per effetto di un'imponente iniezione di liquidità al fine di sostenere l'economia reale devastata dalle chiusure delle attività e il sistema finanziario messo fortemente sotto pressione dal mercato.
Adesso però l'inflazione ha raggiunto ormai livelli che non è più possibile tollerare e la parola d'ordine per i funzionari della Fed è diventata QT, che è l'abbreviativo di Quantitative Tightening. Vediamo quindi di saperne di più e di scoprire soprattutto quali obiettivi la Banca centrale a stelle e strisce si prefigge di raggiungere.
Quantitative Tightening: cos'è e come funziona
Il Quantitative Tightening è in sostanza l'opposto del Quantitative Easing e consiste nella riduzione della quantità di denaro in circolazione in maniera organizzata e programmatica attraverso gli strumenti di politica monetaria.
Nella pratica, la Federal Reserve riceve i rimborsi dei titoli di Stato che aveva acquistato sul mercato ma la liquidità non la trasferisce in titoli di nuova emissione, determinando in questo modo il ritiro della moneta in circolo.
Quantitative Tightening: quali effetti avrà per il mercato
Se l'obiettivo del QE è quello di incoraggiare gli investimenti attraverso il denaro ottenuto a ottime condizioni, quello del Quantitative Tightening è esattamente il contrario, ossia impedire l'assunzione dei rischi inasprendo le condizioni finanziarie.
Questo dovrebbe raffreddare la domanda e impedire che l'inflazione possa penetrare nell'economia in maniera deleteria colpendo il potere d'acquisto e i risparmi. In questo momento la Fed detiene circa un terzo delle obbligazioni pubbliche e private sul mercato; un ritiro in tal senso farà scendere i prezzi e aumentare i rendimenti, scoraggiando l'investimento basato sul debito.
Quantitative Tightening: quali saranno i tempi della Fed
Ancora non è dato di sapere esattamente con quale ritmo e intensità l'istituto guidato da Jerome Powell attuerà il Q.T. A giudizio di una buona parte di analisti, la stretta potrebbe iniziare in concomitanza dei primi rialzi dei tassi e comunque una volta terminato il tapering.
Quando nel 2017 ha invertito il QE, la Fed ha iniziato con un ritmo mensile di 6 miliardi di dollari al mese di T-Note, per arrivare fino a 30 miliardi di dollari. Poi ha rallentato verso la metà del 2019 per poi interrompere il processo dopo un'impennata dei tassi pronti contro termine.
Per ora, solo qualche funzionario della Fed si è sbilanciato, come ad esempio Raphael Bostic, Presidente dell'istituto di Atlantia, che ha indicato in una riduzione di bilancio di 100 miliardi di dollari al mese l'obiettivo della Banca centrale. Una cifra che secondo alcuni analisti è un pochino esagerata, in quanto l'aspettativa è che Powell alla fine proceda con maggiore cautela.
Ad ogni modo sembra improbabile che venga annullato completamente tutto il QE lanciato da quando è arrivato il Covid-19. Di conseguenza, la cifra del bilancio della Banca presumibilmente si manterrà ben al di sopra di 4.500 miliardi di dollari, come qualcuno aveva indicato.
Ovviamente l'entità dipende anche dai primi effetti che avrà la stretta sull'economia e sui mercati finanziari, in parallelo con quelli determinati dall'evoluzione della pandemia con la variante Omicron. Se si dovesse arrivare in qualche modo a uno shock, è ipotizzabile che la Fed adotti la mano leggera.