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Gli investitori vendono Rubli scontando la vittoria di Biden alle elezioni presidenziali USA;
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Il mercato teme che una vittoria di Biden possa compromettere la serenità dei rapporti tra Russia e Stati Uniti;
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Il Rublo debole frenerebbe la politica monetaria espansiva della Banca centrale russa per combattere gli effetti della pandemia
Il Rublo desta preoccupazioni. Negli ultimi 3 mesi la valuta russa ha perso circa il 9% rispetto al Dollaro americano, scontando tutte i timori per le elezioni americane del prossimo 3 novembre.Le paure sono essenzialmente relative all'alta probabilità che alla fine sarà Joe Biden a spuntarla.
Il candidato sfidante alla Casa Bianca viene considerato un "nemico" dal Cremlino e questo mette gli investitori in una condizione di temere che il rischio geopolitico possa pressare una situazione già precaria. Quest'ultima deve già deve fare i conti con la diffusione incontrollata del Covid-19 e con le vicende all'interno dell'OPEC+ che determinano i prezzi del petrolio.
Rublo: perché Biden è così temuto
Ma perché gli investitori in Rubli temono così tanto una vittoria di Joe Biden nel concorso alla Casa Bianca? Tutto si riconduce ai rapporti diplomatici tra gli Stati Uniti e la Russia. Nel 2014 il Governo USA che aveva proprio Biden come Vicepresidente, assunse una posizione molto dura con Putin quando costui fece l'annessione alla Crimea. Da lì arrivarono sanzioni molto severe alla Russia che colpirono vari settori come energia, difesa e servizi finanziari.
In quell'anno USD/RUB passò da un valore d'apertura di 33 a un massimo di 77,84. La situazione si era molto rasserenata dopo l'elezione di Donald Trump nel 2016. Da allora il cambio, che era arrivato nel corso del 2016 fino a 85, scese rapidamente fino a mantenersi per diverso tempo stabilmente sotto 60. Gli ottimi rapporti tra il leader politici dei due Paesi avevano stabilizzato il clima e l'economia russa ne trasse vantaggio.
Da qualche mese tutto è cambiato, visto il cambio di prospettive politiche. La paura che nuove sanzioni o comunque restrizioni nelle negoziazioni possano riaffacciarsi nella scena politica internazionale, ha già generato deflussi di portafoglio delle obbligazioni pubbliche russe di 600 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2020. Così pure per quanto riguarda gli investimenti azionari rispetto agli altri mercati emergenti da quando i sondaggi hanno cominciato a delineare una probabile vittoria di Joe Biden.
È naturale che tutto questo non abbia potuto fare altro che indebolire la divisa locale, la quale potrebbe subire ulteriore pressione qualora l'esito elettorale delle elezioni americane dovesse rispettare le previsioni.
Rublo: le conseguenze di una svalutazione valutaria
La debolezza del Rublo potrebbe certamente dare una spinta ulteriore alle esportazioni di Mosca, migliorando la bilancia commerciale e apportando benefici in termini di conti pubblici. Il problema è che, in una condizione come questa che stiamo vivendo, forse una pseudo crisi valutaria non sarebbe un'eventualità ben augurante.
Il Covid-19 sta devastando le economie e per questa ragione c'è estremo bisogno che le Banche centrali allentino la loro politica monetaria per sostenere l'economia reale, oltre a quella finanziaria. Una situazione di debolezza valutaria non sarebbe ideale per poter stampare moneta o per intervenire sul costo del denaro. La cosa deprimerebbe ulteriormente i corsi valutari, con il rischio di innescare pericolose spirali sui prezzi.
È importante vedere anche come sarà l'andamento delle quotazioni del petrolio, che influisce parecchio sul valore del Rublo. Se i prezzi del greggio non dovessero subire un altro shock e si manterranno su livelli sostenibili, vi è la possibilità che i proventi vengano investiti nelle riserve valutarie del National Wealth Fund, il Fondo Sovrano russo, sostenendo in questa maniera il corso della moneta.
Ad ogni modo, alcuni analisti come quelli di J.P. Morgan vedono delle opportunità nel valore basso del Rublo perché in questo momento i prezzi non corrispondono ai fondamentali dell'economia russa. Quindi sarebbe una buona occasione per cominciare ad accumulare posizioni long. Se Biden dovesse essere il prossimo Presidente americano, secondo gli strategist della banca d'affari americana la situazione non dovrebbe spostarsi più di tanto.