Scott Burns è il creatore del celebre Couch Potato portfolio, uno dei Lazy portfolio più semplici ma anche famosi negli Stati Uniti. Uno dei columnist di finanza personale più esperti d’America ha costruito la sua fortuna scrivendo l’ovvio.
Bastano due prodotti a basso costo per creare un piano di investimento efficacie ed efficiente nel lungo periodo. Naturalmente sono seguiti anche diversi studi che in parte hanno messo in discussione questo assunto, ma di fatto il Couch Potato portfolio ci dice che mettendo i soldi per il 50% in azioni americane e il 50% in TIPS (bond indicizzati all’inflazione) si ottiene un risultato eccellente con pochi sforzi nel lungo periodo.
Couch Potato Porfolio: cosa ci dice il backtest?
Portafoglio naturalmente americano centrico che però ho potuto verificare nei numeri tramite un backtest sul suo andamento degli ultimi 20 anni. Dal 2001 al 2021 questo tipo di investimento ha reso all’investitore il 7,06% di rendimento annuo composto con una volatilità annua del 8,1%.
Diversificando la componente bond al 25% titoli di Stato a breve termine e 25% a lungo termine, il rendimento annuo scende di circa mezzo punto percentuale mentre la volatilità scende di un punto. In termini di Sharpe ratio, ovvero il rendimento aggiustato per il rischio, il risultato di questo secondo ipotetico portafoglio risulterebbe migliore con un dato di 0,75 contro 0,71 del Couch Potato classico.
In una terza simulazione il 50% di TIPS viene sostituito dal 50% di bond globali a cambio coperto. Il rendimento in questo caso sale al 7,27% annuo (quindi superiore) con una volatilità leggermente inferiore all'8%. Questa risulterebbe la scelta ottimale.
Couch Potato Porfolio: altre alternative con rese diverse
Scott Burns, che ha costruito buona parte del suo business su questa semplice idea, in realtà negli anni successivi ha costruito altri portafogli modello. Tra questi ad esempio troviamo il Margaritaville.
Fatto per investitori un po’ più aggressivi, il Margaritaville prevede due terzi del portafogli in azionario (splittati al 50% tra azioni internazionali e americane) ed un terzo in TIPS. Non particolarmente eccitante se confrontato con i portafogli visti finora il risultato.
Complici tre bear market, il Margaritaville ha raccolto un rendimento annuo composto del 6,7% negli ultimi 20 anni con una volatilità superiore a 10. Deludente lo Sharpe, che scende a 0,53.
Il terzo portafoglio elaborato da Scott Burns è il Four Square. In questo caso l’azionario rimane al 50% diviso tra azioni internazionali e americane, mentre i bond vengono divisi equamente tra inflation linked e obbligazioni internazionali. In questo caso la volatilità ritorna ai livelli dell’originale Couch Potato ma con un rendimento più basso di mezzo punto percentuale.
Couch Potato Porfolio: cosa incide su risultati
Semplicità quindi che mostra forse qualche limite nella scarsa diversificazione della versione originaria. Nei numeri l’obbligazionario internazionale a cambio coperto sembra fornire un supporto migliore al risultato ma su questo possiamo anche dire che la tendenza declinante dei tassi di interesse unita alla bassa inflazione potrebbe aver inciso sul risultato.
Lo stesso vale per la diversificazione geografica della componente azionaria, che soffre di un lungo periodo di sottoperformance relativa dell’azionario ex USA. In conclusione possiamo quindi dire che rivalutare il CouchPotato nelle versioni più diversificate come il Four Square potrebbe avere una sua logica nell’attuale contesto di mercato.
Nel prossimo articolo analizzeremo l’ultimo portafoglio modello di Scott Burns: il 5 Fold. Declineremo lo stesso in ETF quotati in Italia per renderlo operativo per l’investitore europeo.