Dalla fondazione di una rete televisiva alla scalata nel mondo della finanza italiana, Giorgio Mendella divenne protagonista a cavallo tra gli anni '80 e '90 di una serie di operazioni che costruirono una piramide d'oro ma dalle fondamenta di argilla. Il suo personaggio appariva suggestivo, pacato, convincente, istrionico e caratteristico di un grande venditore e intrattenitore.
Era capace di vendere prodotti, case e aziende attraverso la televisione, nonché di ottenere prestiti con grande disinvoltura. La sua stella però si è spenta allorché le Autorità cominciarono a mettere il naso nei suoi affari e lì il castello di carta iniziò a sgretolarsi. Entriamo quindi nel dettaglio sulla storia di Giorgio Mendella, il finanziare rampante artefice di un crac da 400 miliardi di lire.
Giorgio Mendella: la costruzione di un impero
Giorgio Mendella è nato a Monza nel 1953. Dopo aver ottenuto il diploma di perito elettronico, si impegnò negli studi da autodidatta di informatica ed economia, nel frattempo che lavorava come fattorino in una galleria d'arte. Date le sue doti comunicative, il titolare della galleria gli propose di vendere quadri e opere d'arte attraverso un programma di televendite in Bergamo TV. Quello fu il primo passo per la sua ascesa.
Il 21 maggio 1988 fondò Retemia, la sua prima emittente televisiva. All'inizio il canale offriva un palinsesto che conteneva per lo più trasmissioni di intrattenimento e copriva una parte dell'Italia attraverso una ventina di emittenti locali affiliate. Ma il 24 agosto 1990 Retemia raggiunse tutta la penisola grazie alla Legge Mammì, che consentiva alle emittenti di trasmettere a livello nazionale. La rete crebbe in maniera sostenuta fino ad arrivare a 2 milioni di ascoltatori giornalieri. Erano molti i grandi personaggi televisivi che si aggiravano nelle trasmissioni o che partecipavano agli eventi organizzati da Mendella: da Alberto Sordi, a Nino Manfredi, a Ugo Tognazzi, a Gino Bartali e a molte altre celebrità dello spettacolo.
A quel punto Mendella costruì Intermercato, una galassia di società controllate che aveva un giro d'affari di 400 miliardi di vecchie lire. Le partecipazioni della holding comprendevano, oltre la punta di diamante Retemia, anche le finanziarie Finversilia e Capitalfinanziaria, l’agenzia di pubblicità Publimercato '90, il produttore di videocassette Domovideo, la compagnia di assicurazione Mias Assicurazioni e persino la squadra di calcio del Viareggio. Il gruppo aveva anche investito nel settore immobiliare in Romania, attraverso un programma di 15 mila appartamenti da vendere attraverso la sua rete TV. Mendella inoltre aveva acquistato il Banco di Tricesimo, che doveva rappresentare la banca di tutta la holding.
Retemia era diventato un veicolo importante per quella che era diventata l'attività principale del gruppo, ossia la raccolta del risparmio, che coinvolse circa 14 mila investitori tra i telespettatori della rete. Gli interessi proposti a chi investiva erano esorbitanti: dal 25% al 30%, inizialmente in contanti e poi sottoforma di azioni Intermercato. Gli obiettivi dell'imprenditore monzese di adozione viareggina erano però ancora più grandi. Giorgio Mendella fondò Primosat Corporation, società con sede a Viareggio che produceva un satellite in orbita intorno alla Terra, da cui doveva giungere il segnale dell'emittente televisiva Retemia.
Giorgio Mendella: il tramonto e la condanna giudiziaria
L'impero creato da Mendella cominciò a sfaldarsi proprio quando raggiunse l'apogeo del successo. La CONSOB guardò dentro i suoi affari e decise il 25 giugno 1990 di sospendere la vendita delle sue azioni a causa della violazione della legge che regola la sollecitazione del risparmio. Ma il dramma si consumò dopo pochi mesi, quando la Procura di Lucca mise sotto inchiesta il finanziere emettendo un mandato di cattura per associazione a delinquere, truffa, sollecitazione abusiva al pubblico risparmio, esercizio abusivo della professione e falso in bilancio. Una sfilza di reati insomma che misero Mendella in fuga all'estero.
La programmazione di Retemia venne oscurata la notte del 24 agosto 1992. A gennaio del 1995 Mendella, braccato da un mandato di cattura internazionale, venne arrestato e incarcerato a San Vittore. Nel 1999 arrivò la sentenza del Tribunale di Lucca: 9 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Per altri reati come associazione a delinquere e truffa Mendella fu assolto, mentre altri ancora caddero in prescrizione. Retemia nel frattempo è stata venduta al gruppo tedesco Home Order Television verso la fine degli anni 2000 e ha assunto prima la denominazione di Hot Italia, poi di Home Shopping Europe e infine di Canale D.
Oggi Mendella continua a fare progetti nel campo dell'imprenditoria, anche con apparati della finanza e dello spettacolo con cui ha avuto a che fare in passato. "Credo che se uno ne ha la possibilità, la speranza e la capacità deve provare, prima di andarsene, a fare qualcosa che rimanga per chi viene dopo. Sono una persona così, che cerca di dare un senso a questa missione", ha dichiarato l'imprenditore.