Uno degli argomenti più d’attualità negli ultimi mesi quando si parla di Criptovalute è sicuramente la DeFi e tutto il mondo relativo alla Decentralized Finance.
Dopo aver analizzato in profondità i protocolli, i progetti più interessanti e le varie parti di cui si compone la DeFi, è arrivato il momento di approfondire un trend molto interessante che si sta facendo largo in questo settore.
Parliamo quindi di Yield Farming, che tradotto in italiano vuol dire “Agricoltura di rendimento”, ossia un processo per ottenere un ritorno sul capitale investito utilizzandolo in modo produttivo la ricerca del miglior tasso di guadagno.
Yield Farming: cosa è
Prima di addentrarci nello specifico all’interno del processo bisogna ricordarsi il funzionamento base della DeFi: chi “presta” liquidità al protocollo ha un ritorno sul capitale messo a disposizione, mentre chi “prende” questa liquidità deve ripagarlo. Ovviamente esistono diversi tipi di piattaforme Lending & Borrowing (come Compound e Aave), ognuna delle quali possiede ritorni, token e ovviamente delle regole diverse fra di loro.
Esistono anche diverse Liquidity Pool (come Balancer e Uniswap), in cui ogni volta che qualcuno effettua uno scambio attraverso un pool di liquidità, i Liquidity Provider che hanno contribuito a quel pool guadagnano una commissione.
Non essendo stabili e quindi variando a seconda della domanda e dell’offerta, i rendimenti nella DeFi portano così l’utente che investe a dei ritorni imprevedibili nel tempo.
Lo Yield Farming si posiziona in una categoria a parte rispetto ai normali protocolli di DeFi, cercando di migliorare l’esperienza utente attraverso la gestione dei suoi fondi.
Infatti, utilizzare piattaforme di questo tipo permette, in maniera automatica, di andare alla ricerca del miglior ritorno dell’investimento nel grandissimo paniere delle piattaforme DeFi.
La ricerca del miglior rendimento viene fatta ovviamente nei protocolli più conosciuti e più utilizzati come Compound, Uniswap, Curve Finance, Synthetix e Balancer.
Yield Farming: come funziona
Lo Yield Farming è quindi l’utilizzo di piattaforme che attraverso lo spostamento dei fondi e lo swap (scambio) tra i vari token cercano di massimizzare il ritorno complessivo dell'APY (Annual Percentage Yield). Per trovare quindi il miglior rendimento, ci sono tre elementi che vanno considerati:
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Liquidity Mining, processo di distribuzione di token agli utilizzatori di un protocollo a cui vengono dati nuovi token in cambio di liquidità in una determinata pool (Synthetix e Compound),
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Leverage, processo attraverso il quale si utilizza la liquidità in prestito come collaterale per generare APY molto alti,
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Rischio, che è molto elevato in quanto questo processo può avere diversi problemi come un Bug nello Smart Contract, la liquidazione di una collateralizzazione o gli attacchi ai pool di liquidità.
Esistono diversi modi di guadagnare con lo Yield Farming: si possono utilizzare protocolli di Lending, si può immettere capitali in determinate pool o si può fare staking di alcuni token.
Tutte queste strategie se fatte manualmente da parte di una persona richiederebbe molto tempo sia per la ricerca delle migliori piattaforme ed APY sia per la vera e propria attuazione delle stesse. Per questo esiste quindi lo Yield Farming, dove si fornisce liquidità a diverse piattaforme per ricevere il miglior rendimento possibile.
Lo Yield Farming ha fatto parlare di sé moltissimo nell’ultimo periodo, perché i prezzi delle APY di alcuni progetti sono arrivati a percentuali intorno al 100% di rendimento annualizzato.
Non c’è da stupirsi quindi, se anche questa tipologia di progetto ha attirato intorno a sé moltissimi crypto investitori. Il rischio è sicuramente parte integrante di questo processo e in generale del mondo della DeFi, in quanto la speculazione e la creazione di nuovi token possono distorcere notevolmente i prezzi.
Lo Yield Farming rimane una delle idee più interessanti nel mondo delle Criptovalute e in particolare alcuni progetti, come yearn.finance, stanno ricevendo moltissima attenzione da parte degli investitori.