Abbiamo già parlato in passato dell’importanza che rivestono privacy e anonimato all’interno di un qualsiasi circuito monetario, rimando a questo articolo di qualche tempo fa. Per il Bitcoin, nel corso del tempo vi sono state narrazioni che hanno travisato e mal interpretato ciò che può essere fatto con questa valuta virtuale.
Non è vero che il Bitcoin è totalmente anonimo, è invece vero che si tratta di un sistema pseudoanonimo dove, se si utilizzano bene gli strumenti a disposizione, è possibile giungere a un grado di sicurezza accettabile. Immaginiamo di utilizzare regolarmente un determinato indirizzo Bitcoin per raccogliere donazioni, e di averlo fatto rendendo pubblico il nostro nome.
Ciò significa che in questa situazione siamo totalmente tracciabili in quanto quell’indirizzo è direttamente riconducibile alla nostra persona. Per svariate ragioni potremmo avere necessità di effettuare pagamenti in totale privacy con i BTC che abbiamo accumulato nel wallet: siamo quindi di fronte a un problema poiché, come sappiamo, ogni transazione che verrà fatta sarà scritta sulla blockchain e quindi consultabile da chiunque volesse.
La necessità che avremmo quindi in questo caso è quella di dover anonimizzare in qualche maniera i nostri fondi. Come fare? Vari strumenti sono stati creati per risolvere il problema e, in questo contributo, vi parlerò del wallet Wasabi, illustrandovi le funzioni che ha e fornendovi una breve guida all’utilizzo. Come potremo vedere niente di troppo complicato ma di estremamente utile.
Il wallet Wasabi: cosa è e come funziona
Wasabi è una delle tante applicazioni open source costruite per il network Bitcoin che consentono all’utente di creare un proprio portafoglio e dunque gestire i propri fondi. Oltre a questo la funzionalità più importante per la quale è noto è la possibilità che fornisce di effettuare coinjoin. Una volta scaricata l’applicazione dal sito ufficiale wasabiwallet.io possiamo subito creare il portafoglio utilizzando la procedura guidata attraverso il menu presente sulla sinistra dell’interfaccia utente.
Bisognerà solo attendere che l’applicazione si sincronizzi con la rete Tor, un’altra funzionalità offerta che consente una navigazione in parte protetta da occhi indiscreti all’interno del wallet. Dovremo scegliere un nome, una password e successivamente salvare le dodici parole che ci verranno indicate prestando particolare attenzione. È possibile inoltre creare tutti i portafogli che vogliamo.
Per quanto riguarda la private key, questa sarà archiviata da Wasabi nel nostro computer ma potremo accedere a essa nelle info della gestione avanzata all’interno del wallet specifico. Potrete inoltre generare vari indirizzi di ricezione: è infatti buona norma utilizzare soltanto una volta ogni indirizzo che abbiamo a disposizione nel network di Bitcoin.
Il coinjoin: la funzionalità più interessante del wallet Wasabi
Arriviamo dunque all’utilità più importante del wallet Wasabi, la possibilità di fare coinjoin. Con questa operazione, visibile all’interno del wallet che abbiamo creato (nel menu a destra dell’interfaccia utente) abbiamo la possibilità di anonimizzare i nostri UTXO, i frammenti di BTC che abbiamo già depositato all’interno del portafoglio.
L’operazione non è altro che una grande transazione condivisa fra tanti utenti che ha lo scopo di offuscare e mascherare input (mittente) e output (destinatario), mescolando gli UTXO fra loro e rendendo estremamente difficile il tracciamento. Immaginiamo capo e coda di uno spago, con il coinjoin è come se lo stessimo tagliando e cancellando la relazione che esisteva fra capo e coda.
Aperto il tab relativo al coinjoin potremo osservare nella parte bassa dell’interfaccia una sezione dove è riportata un’icona verde con sotto scritto l’anonimity set, impostato di default a 50 (può essere modificato nelle opzioni). A fianco potremo invece vedere quanto manca al prossimo coinjoin e quanti utenti sono già registrati alla procedura. Un altro dato che possiamo vedere è la taglia dell’UTXO necessario (quanti Bitcoin dobbiamo mettere), che in genere varia fra 0,09 e 0,1.
Ci sarà un grado di anonimato minimo da raggiungere, ossia una quantità di utenti (che non si conoscono fra loro e che in genere varia fra gli 80 e i 100) e di Bitcoin che vogliamo anonimizzare. Non rimane che iscriversi alla procedura e seguirla online, ovviamente non ci si può disconnettere mentre l'operazione è in corso. A lavoro finito ci verrà restituito l’UTXO che abbiamo utilizzato, ripulito dalle tracce di storia pregressa al netto di una piccola commissione da pagare per la transazione.
Wallet Wasabi: i consigli finali
Abbiamo ora capito a grandi linee cosa dobbiamo fare su Wasabi per anonimizzare dei Bitcoin. Personalmente, sconsiglio l’utilizzo di Wasabi come wallet dove detenere a tempo indeterminato i Bitcoin. Wasabi dovrebbe essere solo un passaggio e prima di utilizzarlo dovremmo già sapere dove andremo poi a depositare le coin anonimizzate per il lungo periodo, magari un cold wallet come il Ledger Nano S.