Bitcoin ritraccia dopo che durante il weekend ha raggiunto un nuovo record storico a 61.742 dollari. Ora la criptovaluta più popolare si riporta appena sopra 56.000 dollari. Ad aver innescato la nuova fiammata rialzista del fine settimana l'approvazione del piano di stimoli fiscali di 1,9 miliardi dagli Stati Uniti e l'accelerazione delle vaccinazioni in diverse parti del Mondo.
Questi eventi hanno trovato appoggio su una situazione basilare dove istituzionali di alto profilo hanno preso una posizione netta sulla valuta digitale. Non è stato solo l'endorsement di personaggi come Elon Musk di Tesla e Jack Dorsey di Twitter a far capire che questa volta si fa sul serio, ma sono stati gli investimenti veri e propri fatti dalla stessa Tesla o da Goldman Sachs a segnare il cambio di passo.
Bitcoin: l'India vuole vietare lo scambio di criptovalute
La correzione partita nella giornata di ieri ha provocato una scalata di Bitcoin del 5% circa e a quanto pare non è solo da attribuire alla presa di profitto da parte dei trader che hanno deciso di monetizzare. Ricordiamo che da un anno a questa parte il rally ha superato il 1.000% di performance.
Un altro fattore che ha inciso sul calo della valuta digitale è stata la notizia che l'India starebbe per mettere in piedi una legge che vieti il trading sulle monete virtuali. Quindi chiunque fosse in possesso di Bitcoin oppure emettesse, estraesse, commercializzasse o trasferisse la valuta digitale sarebbe passibile di incriminazione e avrebbe 6 mesi di tempo per liquidare l'asset. Tutto ciò si sposerebbe perfettamente con le intenzioni del Governo di Nuova Dehli di creare una moneta digitale ufficiale nel Paese.
Il disegno di legge non dovrebbe avere particolari ostacoli in Parlamento, in quanto il Primo Ministro Norendra Modi può contare su una maggioranza ben nutrita. Indubbiamente su Bitcoin si addenserebbe una nuvola nera se dovesse realmente attuarsi questa riforma. Questo perché ciò riporterebbe alla luce un tema molto delicato e controverso, ossia quello della regolamentazione degli Stati che, nell'accezione negativa, potrebbe anche mettere fine alla lunga cavalcata della criptomoneta.
Bitcoin: le previsioni degli analisti
La continua ascesa della prima criptovaluta per capitalizzazione ha nuovamente vivacizzato il dibattito tra gli operatori del settore sulla possibilità di tracciare un percorso di lungo termine. Le minacce che arrivano dall'India non dovrebbero rappresentare un grosso problema per Seth Melamed, Chief Opertating Officer di Criptovalute Liquid. Secondo l'esperto i divieti imposti saranno irrilevanti in quanto Bitcoin è decentralizzato e quindi troverà altri capitali per essere comprato.
L'analista Matt Maley di Miller Tabak vede il prezzo della valuta virtuale raggiungere rapidamente 75.000 dollari, mentre si spinge oltre lo strategist di Bloomberg, Mike McGlone, il quale scommette su un target di 100.000 dollari come prossima soglia.
Masafumi Yamamoto, Chief Currency Strategist di Mizuho Securitie parla di finanziarizzazione del Bitcoin grazie all'interesse sempre più marcato da parte degli investitori istituzionali. Non è un mistero infatti che le fortune di una serie di società siano legate alla criptovaluta. Basti pensare che il coefficiente di correlazione tra Bitcoin e un paniere di 5 società quotate che hanno effettuato investimenti nella valuta digitale, ossia Tesla, MicroStrategy, Square, Meitu e Aker ASA, è passato da 0,26 del 2020 a 0,72 del 2021. E questo la dice lunga sull'attenzione che Bitcoin oggi riveste per i grandi capitali.