La terza volta è stata quella giusta! Dopo 3 anni di lunga attesae di switch nel ciclo del mercato da bear a bull market, finalmente Bitcoin ha infranto la resistenza a quota $19.900/$20.000 ed è andato a segnare i nuovi massimi storici.
Il movimento è stato molto brusco, segno della pressione rialzista che si è vista negli ultimi mesi e della incessante domanda che continua a movimentare la criptovaluta. Ora la domanda sorge spontanea: fino a dove può arrivare? Quando e se rintraccerà, a che livello lo farà? Vediamo di analizzare qualche ipotesi plausibile.
Bitcoin: assicurazione contro svalutazione Fiat
La spinta rialzista data dalla forte domanda istituzionale sta portando all’interno di Bitcoin enormi quantità di denaro che continuano a far salire il prezzo e la capitalizzazione della criptovaluta. Quello creato da MicroStrategy prima e Square dopo è stato un vero e proprio segnale per tutte quelle istituzioni in cerca di diversificare il portafoglio.
Ultima in ordine temporale è stata Ruffer Investment, un fondo d’investimento di circa 620 milioni di dollari che qualche giornata fa ha allocato il 2,5% del suo patrimonio in Bitcoin. La somma, in valore assoluto, non è da capogiro vedendo altri investimenti, ma il messaggio qui è molto forte.
Nella lettera inviata agli shareholders del fondo, la compagnia ha comunicato che la mossa di allocare parte del fondo in Bitcoin è da considerarsi come difensiva nei confronti delle valute fiat. Infatti, la costante svalutazione di tutte le valute mondiali (USD in pole position) e la ricerca di un asset per diversificare da investimenti in oro e azioni hanno portato alla scelta di investire nella criptovaluta numero uno al mondo.
Quello che fino a qualche mese fa era ritenuto da gran parte degli economisti un investimento pericolo ora sta diventando un must da avere all’interno del proprio portfolio. Sempre più fondi e aziende stanno sottoscrivendo l’assicurazione per eccellenza contro una finanza mondiale che sta correndo verso una svalutazione endemica delle valute e una serie di stimoli economici pronti ad inondare di liquidità il mercato.
Come detto in precedenza, la rottura dei massimi al terzo tentativo è stata brutale, con due candele giornaliere che hanno fatto segnare un +18%. Quella che inizialmente sembra essere FOMO istituzionale a breve potrebbe tramutarsi in FOMO retail. Con la creazioni di nuovi massimi e la possibilità di ricevere molte più attenzioni a livello mediatico Bitcoin potrebbe vedere nei prossimi mesi moltissime persone fare un acquisto in prospettiva.
Bitcoin: dove può arrivare il prezzo?
Al momento la capitalizzazione di mercato si aggira intorno ai 430 miliardi di dollari. Mentre nel breve periodo è difficile riuscire a direi esattamente dove potrebbe arrivare, si possono fare speculazioni su un arco di tempo relativamente più grande. Una capitalizzazione di mercato di 1.000 miliardi sembra più che abbordabile visto le enormi quantità che stanno per confluire nel mercato.
Con questo tipo di market cap 1 BTC varrà circa 50.000 dollari e con buona probabilità è una previsione molto conservativa. Secondo molti esperti nel settore il prossimo bull market potrà portare la criptovaluta a prezzi con sei cifre. Se l’arco temporale che vogliamo analizzare arriva alla fine del 2021, possiamo aspettarci una solida salita condita con qualche rintracciamento necessario per evitare l’effetto dump avuto nel 2017. Ma dove può rintracciare Bitcoin?
Bitcoin: dove può rintracciare?
Anche qui non è facile da dirsi ma ci sono dei livelli di prezzo a livello psicologico e numerico da tenere in considerazione. I supporti a quota $16.000/17.000 fanno sperare molti ma sembrano troppo distanti vista la narrativa rialzista che fa di contorno a Bitcoin in queste giornate. Più probabile potrebbe essere un rintracciamento fino ai $20.000, resistenza psicologica diventata supporto, per raccogliere liquidità e ripartire ancora più solidi.
C’è un ultimo punto da tenere in considerazione che pochi analisti al momento stanno valutando. Le regolamentazioni poste dagli UK in tema cripto possono essere un campanello di allarme per gli investitori che potrebbero vedere questo tipo di intervento spargersi a macchia d’olio nel momento in cui Bitcoin diventi un asset “fastidioso” per banche e istituzioni finanziarie in giro per il mondo.
Dei possibili ban potrebbero rallentare l’adozione della cripto nel breve periodo, ma nel lungo non andranno ad intaccare la narrative vigente. Ad ogni modo Bitcoin è e rimane un “gioco” di accumulo che nel lungo periodo può portare ottimi ritorni e soddisfazioni.