Giornata di forte shopping per le azioni Telecom Italia: in corrispondenza del giro di boa, a fronte di un Ftse Mib che avanza dell’1,63% a 21.666,33 punti, il titolo del colosso delle tlc segna un +7,6% portandosi a 0,1912 euro. Andamento simile per le azioni di risparmio, in aumento del 6,77% a 0,1861 euro.
Ad allontanare le azioni TIT dai minimi storici, anche se i volumi non sono esaltanti, sono le indiscrezioni riportate dalla carta stampata su una possibile Opa ( Cosa è e come funziona l'Offerta Pubblica di Acquisto) sull'intero gruppo da parte del fondo di private equity CVC Capital Partners.
Telecom Italia: focus sul nuovo esecutivo
Della partita farebbero ovviamente parte anche Vivendi (23,75% del capitale) ed il governo (9,81% tramite la Cassa Depositi e Prestiti). In attesa dell’insediamento del nuovo esecutivo ( Azioni Telecom Italia: nuovo governo? Investiamo al rialzo), che già di per sé rappresenta un elemento di interesse sul titolo, il Consiglio della Cdp avrebbe proposto di spostare a fine novembre, un mese dopo la precedente deadline, il termine per la presentazione delle offerte non-binding, quelle non vincolanti.
In questo modo, il termine ultimo per le offerte vincolanti sarebbe posticipato a metà gennaio 2023, in tempo per permettere al nuovo esecutivo di insediarsi e dire la sua.
L’offerta di CVC per Telecom Italia sarebbe finalizzata ad un riassetto con la separazione delle attività in linea con il piano del Ceo Pietro Labriola. CVC, che già in passato ha avanzato una proposta per il 49% di Enterprise Co (il veicolo in cui dovrebbero confluire le attività commerciali nel mercato Enterprise, le digital companies ed i data center), potrebbe, rilevano gli esperti, anche avanzare un’offerta di concerto con la Cdp.
Gli analisti di Equita Sim ritengono che la soluzione più lineare resti quella dell’integrazione dell’infrastruttura con Open Fiber.
Tim: S&P ha tagliato il rating
Venerdì Telecom Italia ha annunciato che l’agenzia di rating S&P Global Ratings ha modificato il giudizio di rating da “BB-” con outlook negativo a “B+”, sempre con prospettive negative.
Il piano di risanamento e di riduzione della leva, ha rilevato l’agenzia, “si trova a fare i conti con un contesto macroeconomico che è peggiorato e continuiamo a stimare che un contesto sfidante in un mercato altamente competitivo come quello domestico possa influenzare utili e flussi di cassa”. L’outlook negativo è legato al fatto che il rating potrebbe scendere nel caso in cui “il declino dell’Ebitda non dovesse rallentare in maniera significativa”.