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Investimenti: le società di trading nel mirino della SEC

05 feb 2021 - 07:15

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L'Autorità regolamentare statunitense potrebbe vietare che gli ordini degli operatori arrivino agli intermediari fornitori di liquidità. Vediamo quali sono le conseguenze

L'entusiasmo che nel 2021 ha animato gli investitori delle azioni short squeeze sembra essersi assopito. Dopo il grande sgonfiamento che vi è stato a inizio settimana, GameStop e company appaiono destinati a un lento declino che si allinea con i fondamentali delle aziende. Probabilmente di tutta la vicenda non ne parlerà più nessuno tra qualche tempo e le grandi velleità da parte dei piccoli nerd della finanza languiranno nell'oblio.

Qualche strascico però ci sarà, non solo con riferimento a tanti sprovveduti avventurieri che ci hanno rimesso il capitale investito, ma anche con riguardo ai cambiamenti che potranno arrivare nel modo di fare trading da parte delle istituzioni. Infatti le Autorità di regolamentazione sono in procinto di mettere sulla graticola le società di trading che ricevono gli ordini da parte degli investitori.

 

SEC: gli ordini arrivino direttamente alle Borse

Se fino ad ora le piattaforme come Robinhood hanno potuto consentire ai trader di effettuare operazioni a costo zero è perché vi sono stati degli intermediari che hanno garantito la fluidità delle contrattazioni, dando loro i prezzi senza mandarli direttamente a mercato. In altri termini gli ordini di acquisto o di vendita non arrivavano nelle Borse ma venivano raccolti da fornitori di liquidità come ad esempio Citadel Securities, Susquehanna International Group LLP e Virtu Financial Inc.

Questo sicuramente ha aperto le porte per il trading forsennato che si è visto in titoli come GameStop. Il sistema a un certo punto ha rischiato di saltare allorché le società di trading hanno chiesto alle startup di brokeraggio un aumento dei margini di garanzia. Per tutta risposta queste hanno limitato il trading in quei titoli in cui la volatilità era esplosa.

Tutto quanto ha scatenato delle polemiche e riacceso il dibattito sulla necessità o meno di far guidare il mercato a certi intermediari. Molti investitori, tra cui Bill Gurley, di Benchmark Capital, partner del grande promotore di SPAC Chamath Palihapitiya, hanno fatto pressione sulla Security and Exchange Commission affinché intervenisse per vietare che gli ordini arrivino direttamente alla società di trading.

Così il 18 febbraio si terrà al Congresso un'udienza del Comitato per i servizi finanziari dedicata al caso GameStop dove è probabile che si parlerà di questo aspetto. Fino ad oggi la SEC è stata tollerante nei confronti dei broker, limitandosi soltanto a far specificare dove gli ordini venivano effettivamente trasmessi.

Adesso, dopo il caos di questi giorni, ci potrebbe essere un provvedimento che imponga che il flusso di denaro sia gestito direttamente dalle Borse e non più da società private, almeno per quanto riguarda i titoli inseriti nelle categorie ad alto rischio di oscillazione di prezzo.

 

Investimenti: gli effetti sul trading della decisione della SEC

Le società di trading coinvolte nella vicenda respingono qualsiasi tipo di accusa. Anzi rimarcano il fatto che per un investitore sarebbe un vantaggio notevole avere un intermediario in grado di dare prezzi migliori rispetto a quelli che fa il mercato.

A supporto di tale tesi vi sarebbe il fatto che nel 2020, grazie alle società di trading, sono stati risparmiati circa 3,7 miliardi di dollari sulle operazioni effettuate. Joe Mecane, responsabile dei servizi di esecuzione presso Citadel Securities, afferma che tra i broker e i fornitori di liquidità si è stabilito un rapporto di fiducia fondato sulla convinzione che i sistemi di quotazione offerti sono affidabili, veloci e altamente qualitativi nell'esecuzione degli ordini.

Inoltre, se la SEC dovesse imporre di indirizzare gli ordini direttamente in Borsa, è impensabile che i broker possano consentire ai loro clienti di fare trading senza commissioni. Per queste ragioni Jamie Selway, ex dirigente di Brokerage Investment Technology Group Inc, risulta essere molto scettico sulla severità della Commissione di Borsa statunitense, poiché il danno per gli investitori al dettaglio sarebbe rilevante e ingiusto.

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