Evergrande sarà la nuova Lehman Brothers? A molti sta balenando in mente questa idea ricordando la tragedia finanziaria della grande banca americana che scatenò la più grande crisi degli ultimi 25 anni. Per quanto negli ambienti finanziari si cerca di sminuire la questione per non diffondere il panico, la realtà è nuda e cruda: il colosso immobiliare cinese è il gruppo più indebitato del mondo e sta sprofondando sotto una montagna di 300 miliardi di dollari di passività.
Entro giovedì 23 settembre Evergrande dovrà rimborsare gli interessi su alcune obbligazioni che certificano la mole di debiti, ma molte cose fanno pensare a un'insolvenza generale della società. Adesso la situazione dovrà essere sbrogliata dalle Autorità cinesi, che in questo momento si trovano di fronte a un crocevia pericoloso: permettere ai creditori di subire perdite enormi usando il pugno di ferro per disciplinare il settore oppure intervenire per evitare il caos nel tentativo di stabilizzare il sistema.
Il caso Evergrande travolge il settore immobiliare
In questo quadro di attesa i mercati diventano sempre più nervosi anche perché il contagio si sta allargando a macchia d'olio. Una delle società coinvolte è R&F Properties Co, uno dei più grandi gruppi immobiliari di Guangzhou, nel Guangdong. L'azienda con sede a Zhujiang New Town manifesta una crisi di liquidità molto profonda, per questo sta provando a raccogliere fino a 2,5 miliardi di dollari attraverso denaro in prestito dai principali azionisti della società e la vendita di una controllata.
Finora è riuscita a ottenere circa 1 miliardo di dollari dai maggiori proprietari, il Presidente Li Sze Lim e il Chief Executive Officer Zhang Li, che erogheranno il finanziamento al massimo tra un paio di mesi. In aggiunta, R&F Properties Co probabilmente concluderà la cessione del segmento Wealth Best Global a Country Garden Services Holdings, per 1,55 miliardi di dollari.
La società ha annunciato le operazioni anche per frenare il sell-off violento che si era abbattuto sulle azioni in Borsa che, nel lunedì nero che ha travolto tutti i mercati internazionali, erano crollate del 7,3% a 4,29 dollari, portando al 60% la perdita dal picco di 10,62 dollari del 27 maggio. Dopo la comunicazione il titolo ha fatto un balzo a Hong Kong del 12,12% chiudendo l'ultima seduta a 4,81 dollari.
R&F Properties declassata da Moody's
I guai finanziari per lo sviluppatore immobiliare nel Guangdong però rimangono. Negli ultimi anni l'indebitamento netto si è progressivamente ingrandito e ha costretto la società a cedere proprietà immobiliari a copertura dell'esposizione, nonché a impegnare quote di azioni verso lo Stato per aumentare la liquidità.
Tutto questo non è bastato per evitare il declassamento da parte di Moody's, che ha attribuito un rating di B2 proprio questo mese. L'agenzia americana sostiene che la liquidità in entrata fino al 2022 non basterà per rimborsare i debiti in scadenza. Giocoforza la società dovrà ricorrere ad altre fonti di finanziamento che risultano tutt'altro che scontate, vista la situazione contingente.
L'impressione è che la vicenda sia legata a doppio filo a quella di Evergrande e quindi alle decisioni che al riguardo saranno prese da Pechino. Se si dovesse configurare il peggiore degli scenari, ossia quel default presagito da alcuni, tutto il sistema immobiliare e finanziario ad esso legato potrebbe essere travolto, spazzando via società come R&F Properties che si trovano sommerse dai debiti.