Momenti di tregua tra Cina e Stati Uniti nella guerra sulla supremazia tecnologica. I giganti Alibaba, Tencent e Baidu per il momento non saranno inclusi nell'elenco delle società cinesi sospettate di supportare i servizi militari, d'intelligence e sicurezza di Pechino.
La notizia è arrivata dopo che sono stati esaminati attentamente i presunti legami istituzionali e si è ritenuto opportuno non destabilizzare il mercato. In tutto le società esaminate dal Governo americano erano 12. Le altre 9 quindi finiranno in black list e gli investitori statunitensi hanno tempo fino a novembre del 2021 per cedere le loro quote investite.
Alibaba, Tencent e Baidu: per il no al delisting prevalso il buonsenso
Tutto è iniziato nel novembre del 2020 quando il Presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta a investitori istituzionali e privati americani di comprare azioni di società militari affiliate al Partito Comunista cinese.
A dicembre il provvedimento è stato esteso ad altre 35 società tra cui SMIC, il più grande produttore di chip in Cina. Con l'inizio del nuovo anno sono finite nelle forche caudine del tycoon anche tre colossi delle telecomunicazioni dell'ex-Impero Celeste, ovvero China Mobile Ltd., China Telecom Corp. e China Unicom.
Quanto è emerso dalle Autorità statunitensi è il risultato di un braccio di ferro tenuto tra il Dipartimento della Difesa che optava per una linea più dura nei confronti di Pechino e il Segretario del Tesoro Munchin, il quale temeva che provvedimenti troppo estremi avrebbero creato subbuglio nei mercati finanziari con ricadute sull'economia a stelle e strisce.
Le tre società che sono scampate al pericolo delisting da Wall Street capitalizzano insieme circa 1.400 miliardi di dollari. Alibaba e Tencent sono tra le aziende quotate quelle di maggiore valore in Cina. Il colosso e-commerce detiene ancora il record della più imponente IPO degli Stati Uniti, grazie a una raccolta di 25 miliardi di dollari.
Tencent è la più grande società di videogiochi per fatturato in tutto il Mondo. Mentre Baidu è il principale motore di ricerca online della Cina. Privarsi di questi pesi massimi avrebbe significato mettere in subbuglio gli indici azionari globali e i fondi negoziati in Borsa, in cui tali società hanno un peso rilevante.
Alla fine quindi è prevalso forse il buonsenso, in considerazione anche del fatto che gli investitori americani continuano a investire nel Dragone, in virtù di aspettative di ritorni economici importanti.
Alibaba, Tencent e Baidu: come reagiranno i mercati alla clemenza USA
La reazione in Borsa delle tre società cinesi è stata positiva. Alibaba è balzata del 4,30%, Tencent del 2,91%, mentre solo Baidu è andata in territorio negativo perdendo l'1,05%. Non è detto però che sia finita. La palla ora passa all'Amministrazione Biden che ancora non è chiaro se manterrà lo status quo o meno.
Secondo Roger Robinson, CEO di RWR Advisory Group ed ex Presidente del Congresso USA-Cina Commissione di revisione economica e di sicurezza, questa potrebbe essere una ricetta per l'America che in questo momento è un pò vittima della capacità di Pechino di attrarre capitali statunitensi.
Mentre RWR, società di consulenza per la ricerca e la gestione del rischio, ha negli ultimi giorni pubblicato un rapporto che mette in luce il fatto che la Cina sta arruolando aziende come Alibaba e Tencent per sviluppare un sistema di cloud computing militare.
Proiettando tutto questo sui mercati finanziari, è possibile che intorno ai titoli menzionati ci sia parecchia volatilità nei prossimi mesi, che potrebbe mettere in secondo piano i fondamentali delle società.