Seduta all’insegna dei ribassi per le azioni Banca Monte dei Paschi di Siena, che al momento della scrittura si attestano a 1,109 euro, in calo dello 0,36% rispetto alla chiusura di ieri. Secondo quanto emerso dalla stampa, l’istituto senese dovrebbe aprire nei prossimi giorni la data room per consentire ai soggetti interessati un’analisi dei numeri ed eventualmente formulare una proposta di fusione non vincolante.
Con questa mossa la banca aprirebbe al mercato la privatizzazione, allontanando il sospetto di una mossa politica del Tesoro con la sola Unicredit. Le indiscrezioni riportano anche come vi siano progressi sul fronte della richiesta danni da 10 miliardi di euro mossa dalla Fondazione Monte Paschi all’istituto senese.
Banca Monte dei Paschi di Siena: i possibili soggetti interessati
Continua la ricerca del Tesoro italiano per tentare di privatizzare Banca Monte dei Paschi di Siena, detenuta dall’ente pubblico per il 64% del capitale e che quest’anno si attende una perdita da 562 milioni di euro.
Il soggetto preferito dall’Ministero dell’Economia rimane Unicredit, ma alcune indiscrezioni rivelano come i consulenti stiano sondando anche Banco BPM e BPER Banca. Reuters segnala anche come alla partita potrebbero partecipare anche Credit Agricole Italia e BNL-BNP Paribas. Ricordiamo anche come a fine gennaio MPS debba comunicare alla BCE come pensa di riempire il deficit di capitale compreso tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro.
Azione Banca Monte dei Paschi di Siena: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni di Banca MPS mostrano ancora una decisa debolezza, specie da quando i compratori non sono riusciti a violare la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 25 agosto e 10 settembre 2020.
Questo ostacolo, insieme alla resistenza orizzontale a 1,248 euro espressa dai massimi del 7 aprile 2020, rappresenta un vero e proprio baluardo del fronte ribassista. Se tale zona dovesse venire superata infatti, si potrebbero aprire scenari molto positivi corroborati anche dalla conferma del doppio minimo asimmetrico di zona 1,04 euro.
I venditori potrebbero invece trovare terreno fertile per proseguire la loro discesa nell’eventualità di una rottura della soglia psicologica di 1 euro. Se ciò dovesse accadere infatti, verrebbe a mancare un fondamentale sostegno che farebbe proseguire ulteriormente l’incessante tendenza discendente sul titolo.
A livello operativo si potrebbe attendere un superamento di 1,174 euro per valutare una strategia operativa di matrice long che preveda stop loss al di sotto di 1,09 euro e obiettivo a 1,267 euro.