Prezzi dell’oro sotto i riflettori: l’indebolimento del dollaro avviato dai dati sull’inflazione statunitense e confermato qualche giorno fa dalle parole di Jerome Powell, che ha rilevato che dopo quattro rialzi da 75 punti base forse a dicembre assisteremo ad una stretta più contenuta, hanno fatto ripartire il metallo giallo.
Ma l’andamento del biglietto verde non rappresenta l’unico fattore in grado di spingere i corsi dell’oro. Un altro elemento rialzista è rappresentato dallo scenario geopolitico, non a caso parliamo del bene rifugio per eccellenza, e poi ci sono gli acquisti da parte delle banche centrali.
Quest’anno gli istituti centrali hanno acquistato oro a livelli che non si vedevano dal 1967: secondo gli ultimi dati diffusi dal World Gold Council, nel terzo trimestre la domanda da parte del settore ufficiale ha evidenziato un incremento del 28% annuo attestandosi a 1.181 tonnellate.
A partire da inizio novembre, il grafico dell’oro ha evidenziato un netto miglioramento che gli ha permesso di superare importanti livelli statici come quelli dei 1.685 e dei 1.730 dollari l’oncia.
Superato anche un livello chiave come la media mobile a 200 giorni, i corsi del metallo giallo sono pronti per ritentare l’assalto ai top di giugno in area 1.840 dollari. Per investire al rialzo sull’oro utilizzeremo un Turbo Certificate di BNP Paribas.
Di seguito i livelli operativi:
Livello di ingresso: 1.790 $
Stop loss: 1.725 $
Target price: 1.840 $
Per questo trade abbiamo scelto il certificato Turbo con ISIN: NLBNPIT126G5
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Analisi a cura dell'Ufficio Studi di Investire.biz
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