I prezzi del petrolio sono in evidenza oggi, dopo che la scorsa settimana i prezzi avevano recuperato terreno sulla scia dei dati secondo i quali la ripresa economica cinese ha accelerato a inizio 2021, stimolando l'outlook per la domanda energetica del Paese.
La crescita della produzione industriale cinese ha infatti accelerato tra gennaio e febbraio, superando le aspettative, mentre i dati giornalieri sulla produttività delle raffinerie hanno mostrato un miglioramento del 15% su base annuale.
Intanto l'Arabia Saudita ha tagliato fino al 15% l'offerta di greggio per il mese di aprile per almeno quattro acquirenti del Nord Asia, mentre ha rispettato le normali richieste mensili delle raffinerie indiane, secondo quanto riferito a Reuters da fonti. I tagli dell'offerta giungono dopo che l'OPEC+ ha deciso di estendere buona parte delle proprie restrizioni ad aprile.
Ma c’è un segnale meno positivo nel breve termine, che ha portato allo storno dei futures nella giornata odierna: la curva in contango del greggio West Texas Intermediate, segnalando un eccesso di offerta, dopo che le scorte negli Stati Uniti sono aumentate nelle ultime settimane.
Negli Stati Uniti, la capacità settimanale delle raffinerie petrolifere è risultata in rialzo di 1,6 milioni di barili al giorno, secondo Iir Energy, dopo che diversi stabilimenti hanno ripreso le loro attività in seguito ai disagi causati dall'ondata di gelo in Texas a febbraio.
Materie prime, petrolio WTI: l’analisi tecnica
Le quotazioni del petrolio WTI, dopo aver toccato i massimi a oltre 13 mesi sfiorando i 70 dollari al barile, hanno ripiegato verso i 63 dollari nella precedente ottava. A spingere i prezzi del greggio sono stati diversi fattori: i tagli dell’OPEC+, le tensioni in Yemen e le condizioni climatiche avverse in Texas, che hanno favorito il rimbalzo dall’area di concentrazione di domanda a breve termine.
A livello tecnico il greggio prosegue quindi il suo trend rialzista di medio periodo, partito dai minimi in area 33,64 dollari a novembre 2020 e il recente rimbalzo da area 63 dollari non fa altro che confermare la view costruttiva sul greggio, nonostante il calo significativo sperimentato oggi.
Al momento della scrittura i prezzi del greggio gravitano attorno ai 64,50 dollari al barile, mentre si avvicinano al supporto chiave precedentemente menzionato. Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero implementare strategie long, in linea con il trend di fondo, in caso di segnali di forza da area 63-63,70 dollari. In tal caso, posizioni in acquisto avrebbe target verso i recenti massimi posti a 67,80 dollari al barile. Vediamo i livelli e la strategia nel dettaglio.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 63,00 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 62,50 dollari, mentre l’obiettivo a 67,80 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22QAL2, leva 10 e prezzo ask a 6,792 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 5,201 euro, stop loss a 4,707 euro e target a 10,006 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 200 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22QAL2 per un controvalore di 1.316,00 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 2.001,20 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 941,40 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere i 58,0435 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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