I prezzi del petrolio WTI sono vicini alla parità, mentre la riapertura delle economie europee bilancia le cattive notizie di un aumento dei contagi di Coronavirus e nuove restrizioni in Asia, oltre ai dati deludenti relativi alla produzione industriale in Cina.
L'economia della Gran Bretagna è in fase di riapertura, consentendo maggiori libertà ai 65 milioni di cittadini dopo quattro mesi di lockdown. Gli investitori rimangono inoltre cauti sui timori relativi alla diffusione della variante di Covid-19 altamente trasmissibile individuata per la prima volta in India.
Alcuni stati indiani hanno annunciato l'estensione delle restrizioni per il Covid-19 per contribuire al contenimento della pandemia, che ha provocato oltre 270mila vittime nel Paese. Singapore si prepara a chiudere le scuole questa settimana, mentre il Giappone ha dichiarato lo stato di emergenza per altre tre prefetture allo scopo di contenere nuovi focolai.
Dati economici deludenti provenienti dalla Cina hanno contribuito a incrementare la pressione sul greggio. Ad aprile la produzione industriale in Cina ha rallentato la crescita, mentre le vendite al dettaglio hanno mancato ampiamente le attese, con i funzionari che hanno parlato di nuovi problemi che pesano sulla ripresa. Il volume di produzione in Cina è salito del 7,5% il mese scorso, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ma resta comunque lontano dal picco dell'ultimo trimestre dell’anno scorso.
Negli USA la situazione di scarsa disponibilità di benzina che ha colpito la East Coast è in miglioramento, con oltre mille stazioni di servizio che stanno ricevendo le scorte dopo che il gasdotto di Colonial Pipeline è stato riavviato in seguito a un importante attacco informatico (clicca qui per approfondire).
Materie prime, petrolio WTI: l’analisi tecnica
Le quotazioni del petrolio WTI cominciano a cedere in prossimità dei top di periodo. Nonostante il leggero ribasso della seduta odierna, la struttura tecnica rimane fortemente orientata al rialzo mentre i corsi rimangono al di sopra sia della trendline di lungo termine che collega i minimi di novembre 2020 a quelli di aprile 2021, ora transitante a 64,60 dollari al barile.
Il quadro tecnico dunque favorisce le forze rialziste, almeno fino a quando non sarà violata con forza l’area di concentrazione di domanda compresa tra i 57,64 e i 58 dollari al barile. Per quanto riguarda l’operatività, strategie di matrice rialzista potrebbero essere implementate con un ritorno (e conseguente segnale di forza) presso il livello dinamico di lungo termine precedentemente menzionato. In questo caso l’obiettivo dei compratori è posto sull’area di massimi a 67,30 dollari, top registrati nella seduta del 7 marzo scorso. Vediamo ora la strategia e i livelli nel dettaglio.
Materie prime, petrolio WTI: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 64,60 dollari. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 64,00 dollari, mentre il target a 67,30 dollari.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A22RFE4, leva 10 e prezzo ask a 6,545 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 6,14 euro, stop loss a 5,54 euro e target a 8,84 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 100 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A22RFE4 per un controvalore di 654 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 884 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 554 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del petrolio WTI dovranno raggiungere i 58.7102 dollari, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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