I consumatori hanno una gran voglia di spendere, dopo mesi di impedimenti dovuti a chiusure totali o parziali. Il Black Friday sicuramente fornisce un'occasione importante quest'anno, sebbene comunque sarà un evento in qualche modo azzoppato dalle restrizioni pandemiche.
La fase preparatoria dello shopping natalizio potrebbe anche essere però il preludio in negativo di quello che succederà nei prossimi giorni, soprattutto se dovessero restare in vigore tutte le limitazioni imposte durante la seconda ondata del virus. Ma sui mercati finanziari statunitensi cosa succede solitamente dopo l'abbuffata di acquisti? E quest'anno avverrà la stessa cosa anche con il portafoglio dimezzato?
Wall Street: dopo il Black Friday gli indici del lunedì solitamente in rosso
Solitamente il lunedì successivo al Black Friday gli investitori si pongono in modalità orso. Facendo una media storica dal 1985 ad oggi, l'indice S&P 500 mediamente perde lo 0,4%. Il momento peggiore si è avuto il 1° dicembre 2008 quando il principale indice borsistico americano segnava un crollo dell'8,9%. C'è da dire però che allora si era in piena tempesta finanziaria per via della crisi dei mutui subprime, quindi il dato non fa testo.
In 14 casi su 35 viceversa ci sono stati guadagni. Il maggiore è stato il 28 novembre del 2011 con Wall Street che ha fatto registrare un +2,9%. E questo lunedì cosa succederà? Anche qui, facendo riferimento alla storia, nella settimana del Black Friday ogni qualvolta il lunedì abbia fatto rilevare rialzi, quello successivo sistematicamente è andato in perdita. Quindi sarebbe da aspettarsi un S&P 500 in calo, dal momento che questo inizio di settimana è stato contrassegnato dagli acquisti, dopo che AstraZeneca ha reso noti i dati del suo vaccino Covid-19.
Wall Street: il mese di dicembre è quasi sempre positivo per le azioni
La storia del lunedì post Black Friday comunque non preannuncia nulla di negativo per il mese di dicembre, che per tradizione è anzi uno dei periodi dell'anno in cui si concentrano i maggiori acquisti di azioni. Dal 1928 a oggi la variazione media dell'indice S&P 500 è stata dell'1,3%, il che sarebbe di buon auspicio anche per il dicembre 2020.
Questo però è un anno particolare, in quanto contrassegnato da un evento epocale come quello del Coronavirus. Quindi se c'è una certa attinenza tra i consumi delle festività e lo shopping azionario, il presumibile contenimento dei primi inciderà per forza di cose negativamente sul secondo.
È altrettanto vero però che il mercato si muove sulle aspettative. E queste indicano allo stato attuale che per il 2021 ci si aspetta una ripresa economica, avvalorata dalla distribuzione di più vaccini e dagli stimoli monetari e fiscali che arriveranno dalle istituzioni. Bisognerà vedere altresì quanto il mercato sconti il fatto che qualunque problematica di carattere organizzativo nell'accoglimento dei vaccini non impedisca l'avvento di una terza ondata e quindi un eventuale crollo delle quotazioni azionarie.