L'indice S&P 500 continua a veleggiare sui massimi storici nonostante qualche turbolenza degli ultimi giorni. Ieri il principale listino USA ha perso lo 0,86% chiudendo la seduta a 4.320,82 dollari, ma ha fatto molto meglio rispetto alle Borse europee, le quali risentono particolarmente della variante Delta del Covid-19.
In questo momento, il nuovo ceppo del virus sta pesantemente condizionando gli investitori, dubbioso sul fatto che il rimbalzo economico sia come previsto. Per questo motivo stanno cominciando a liquidare qualche posizione.
Quale sarà l'atteggiamento degli operatori nei prossimi mesi è legato a doppio filo all'evoluzione del contagio a livello mondiale, prestando la massima attenzione all'efficacia dei vaccini di riuscire a contenere l'infezione e soprattutto il sovraffollamento degli ospedali.
L'inflazione diventerà un'altra variabile impazzita, in particolar modo se dovesse dare segnali di andare fuori controllo. Questo perché la cosa attirerebbe utleriormente l'attenzione delle Banche Centrali, che sarebbero chiamate a intervenire con una stretta monetaria e sui tassi.
Goldman Sachs: 4 ragioni che portano giù l'S&P 500
Ad essere convinta che l'S&P 500 non abbia più benzina per strappare al rialzo dai livelli attuali è la banca d'affari americana, Goldman Sachs, la quale vede l'indice arretrare fino a 4.300 dollari alla fine dell'anno.
Secondo i suoi analisti, sono almeno 4 i fattori che giustificano una previsione non rialzista. Innanzitutto i tassi d'interesse più elevati. Il 2021 è cominciato con i rendimenti dei Treasury Bond USA a 10 anni dello 0,81%, che sono saliti a marzo a un massimo dell'1,74%, prima di arretrare intorno all'1,3% di questi giorni. Gli economisti di Goldman prevedono però che i T-Bond renderanno l'1,9% prima della chiusura dell'anno e arriveranno al 2,1% verso la fine del 2022.
In secondo luogo vi sarà un aumento dell'inflazione che frenerà i consumi e quindi la crescita delle società quotate. Sebbene l'incremento dei prezzi sarà transitorio, esso verrà sicuramente reso pesante dal fatto che il mercato del lavoro è ancora convalescente, nonostante un tasso di disoccupazione venga visto dalla banca al 3,5% il prossimo anno.
A questo si aggiungeranno delle riforme fiscali che penalizzeranno le aziende, soprattutto quelle legate alla digitalizzazione, come del resto si sta discutendo in questi giorni in merito alla tassa globale.
Infine, vi sono da considerare i multipli. In questo momento il rapporto tra prezzo delle azioni e utili attesi delle società componenti l'S&P 500 in media è superiore a 20, collocandosi ben al di sopra della media storica. Quindi, è probabile che le azioni subiscano delle contrazioni nei prossimi mesi per allinearsi ai fondamentali.
Goldman Sachs: azioni dove investire con calo S&P 500
In questo contesto, dove bisognerebbe investire? Goldman Sachs ritiene che un possibile rallentamento della crescita economica in genere lasci preferire i titoli growth rispetto ai value, però l'aumento dei tassi di interesse e una maggiore stretta fiscale finiranno per privilegiare le azioni cicliche.
In più, il pacchetto di infrastrutture progettato dall'Amministrazione Biden prevede molte risorse che saranno investite in quella direzione. Nello specifico, sarebbe bene puntare su società che hanno forti margini lordi, in modo che possano attutire l'impatto del cambiamento delle condizioni economiche generali.