Novità sul fronte della tassazione negli Stati Uniti. Secondo quanto emerge da fonti di stampa, i Democratici avrebbero proposto un incremento delle tasse aziendali dal 21% al 26,5%, oltre ad una sovrattassa del 3% per i redditi individuali al di sopra dei 5 milioni di dollari. L’aumento della pressione fiscale servirà per finanziare alcuni piani del fronte Dem come il credito d’imposta allargato per i bambini, un programma nazionale di ferie pagate e nuove agevolazioni fiscali per le energie rinnovabili.
Stati Uniti: tutte le nuove tasse allo studio
I Democratici americani starebbero inoltre considerando di incrementare la tassa minima sul reddito delle società USA dal 10,5% al 16,5%, oltre all’aumento delle tasse sul capital gain dal 23,8% al 28,8%. Secondo quanto emerge da un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, la raccolta di denaro potrebbe arrivare anche dall’espansione dell’Internal Revenue Service, che andrebbe a creare nuovi incrementi delle tasse societarie e sulle fasce di popolazione più ricche.
Alcuni documenti mostrano inoltre come il fronte Dem dovrebbe arrivare a raccogliere i 3.500 miliardi di dollari per pagare la spesa e i tagli fiscali in 10 anni. Secondo gli esperti, questo scritto potrebbe portare i legislatori a ridimensionare gli obiettivi o ad emettere nuovo debito per coprire alcuni costi.
Oltre a questo, alcuni senatori democratici hanno proposto un disegno di legge, chiamata Stock Buyback Accountability Act, per imporre una tassa del 2% sull’importo che le aziende usano per riacquistare le proprie azioni.
S&P 500: proposta nuove tasse non spaventa
Dopo quattro sedute all’insegna del ribasso, le quotazioni dell’S&P 500 non sembrano badare molto alle proposte di un aumento della tassazione sulle società. Da un punto di vista grafico infatti, i corsi sono riusciti a rimbalzare a ridosso del supporto statico di breve periodo a 4,470 punti.
Se la ripartenza dovesse proseguire, l’obiettivo dei compratori sarebbe identificabile a 4.525 punti, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 16 e 29 aprile 2021. Al contrario, un ritorno della debolezza aprirebbe le porte ad un ritorno delle quotazioni a ridosso della soglia supportiva dei 4.430 punti.