La rupia indiana è utilizzata in quella che entro la fine del decennio diventerà la terza forza globale del pianeta dal punto di vista economico. La divisa non si trova troppo lontana dai minimi storici contro il dollaro americano.
Il livello di vulnerabilità dell’India agli eventi in corso è secondo solo a quello della Turchia, questo almeno secondo alcuni analisti economici che valutano la dipendenza soprattutto dalle materie prime energetiche. Oltre a questo, vi è la politica monetaria che stenta a muovere il costo del denaro verso l’alto.
Banca centrale indiana verso atteggiamento meno accomodante
Pur mantenendo i tassi di interesse fermi al 4% dall’inizio della pandemia, i tassi reali rimangono negativi visto che i prezzi al consumo a febbraio sono saliti del 6%. Questo non può che generare un livello di attrattività modesto per una valuta che rimane comunque emergente.
La scorsa settimana, la Banca centrale ha cominciato a mostrare un atteggiamento un pò più hawkish dicendo chiaramente che l'indice dei prezzi al consumo deve essere messo al di sotto del tasso di crescita. Forse un primo segnale che anche in India si stanno rendendo conto che uno tsunami inflazionistico sta per arrivare e, considerando il livello di povertà del Paese, questo non può lasciare indifferente il Governo.
Obbligazioni indiane: sono da comprare?
Le obbligazioni indiane sono monitorate molto da vicino dagli investitori internazionali visto che attualmente ancora non sono presenti nei principali indici internazionali di titoli di Stato. Fondi e ETF quindi faticano al momento a sbilanciarsi sui bond dell'India e solo l’attesa liberalizzazione dei mercati finanziari spingerà provider come J.P. Morgan ad ampliare la presenza di questo Paese all’interno dei panieri che fanno da benchmark a fondi e ETF.
A quel punto l’evoluzione potrebbe non essere difforme da quella dello yuan cinese che ha avuto un grande beneficio dall’entrare negli indici obbligazionari globali. In quel momento, acquistare bond indiani potrebbe essere una buona opportunità anche in valuta locale. Per questo un nuovo ritorno in area 77 contro dollaro potrebbe essere utile per cominciare a costruire posizioni lunghe confidando in un contemporaneo ribasso di materie prime sempre molto surriscaldate.
USD/INR: analisi tecnica e livelli trading
Tecnicamente USD/INR sembrerebbe voler puntare al livello tecnico di 77, che nel 2020 e nel 2022 ha arginato le ambizioni del dollaro. In questo inizio di aprile il cambio ha colpito in pieno la trendline rialzista che guida il rialzo di breve periodo da inizio anno rilanciando l’azione bullish e, successivamente, violando quel movimento correttivo favorevole alla rupia che si era venuto a concretizzare a marzo.
La fase di consolidamento a quanto pare è terminata e la nuova debolezza della divisa indiana potrebbe sfociare in un assalto finale ai minimi storici se la Banca centrale non mostrerà le dovute attenzioni alle dinamiche inflazionistiche.