Prima dell'arrivo del Covid probabilmente nessuno si sarebbe mai messo contro il Dollaro americano. La cura trumpiana tutta basata sulla riduzione delle imposte e sul rilancio dell'economia aveva portato gli Stati Uniti a una crescita sostenuta e all'azzeramento della disoccupazione. La logica conseguenza è stata l'era del super Dollaro, che aveva schiantato tutte le principali valute mondiali.
Oggi le cose sono cambiate e gli investitori si sono messi di traverso rispetto al biglietto verde vendendo quotidianamente quantità importanti di dollari. Al fronte degli shortisti si sono uniti anche gli analisti di UBS che scommettono decisamente contro la divisa a stelle e strisce nell'anno che è appena iniziato.
UBS: EUR/USD a 1,27 nel 2021
Secondo la banca d'affari svizzera, il fatto di aver trovato un antidoto nel vaccino per la sconfitta definitiva del Covid-19 avrà un effetto positivo sul cambio EUR/USD per tutto il 2021. Questo perché ciò porterà a una normalizzazione dell'economia mondiale, gravemente compromessa dall'increscere della pandemia.
In tal senso l'Europa avrebbe una marcia in più confronto agli Stati Uniti, se non altro perché ha maggiori potenzialità rispetto al passato. In tale contesto l'export dell'Eurozona dovrebbe tornare a crescere e la BCE continuare a sostenere la ripresa esattamente come sta facendo attualmente. L'Eurotower ha già portato i tassi in territorio negativo e non ha altri strumenti per indebolire l'Euro, mentre la FED ancora ha altre munizioni in tale direzione. Per quanto comunque i tassi sono ormai considerati un fattore relativo o poco discriminante in questo frangente.
In base a queste considerazioni, il Fiber viene visto da UBS a 1,24 nel primo trimestre, per arrivare a 1,27 entro settembre. Bisogna ricordare che le precedenti stime erano per 1,20 a marzo, 1,22 a settembre e 1,23 a dicembre. Quindi per la Banca ci si potrebbe posizionare long nell'area compresa tra l'intervallo 1,20-1,25. Per livelli superiori sarebbe invece opportuno attendere che la ripresa sia consolidata e, perché ciò avvenga, si reputa necessario che il vaccino anti-Covid faccia il suo corso e porti la popolazione del Pianeta all'immunità di gregge. Un valore massimo di equilibrio comunque non dovrebbe oltrepassare il tetto di 1,30.
UBS: la Sterlina per diversificare
Posto che il biglietto verde sia considerato dagli strategist di UBS una valuta da eliminare dal portafoglio, su quali altre divise è possibile puntare oltre l'Euro? Gli esperti scommettono sulla Sterlina come jolly da utilizzare nell'ambito di una diversificazione degli investimenti valutari.
Il trattato su Brexit, conclusosi in maniera almeno per il momento positiva, sicuramente avrà un impatto positivo sul pound, come del resto stiamo vedendo in questi giorni, con il cambio GBP/USD che ha toccato quota 1,37. La spinta ulteriore arriverebbe dallo sviluppo dei vaccini che vede Londra accelerare le operazioni e puntare all'immunità entro il primo semestre del 2021. Di conseguenza dalla ripresa della sua economia.
Riguardo il resto, sarebbe il caso anche di scommettere su quelle divise che sono particolarmente sensibili alla crescita mondiale e all'andamento del petrolio. In particolare quest'ultimo viene dato in salita in vista del taglio dell'offerta dei Paesi OPEC e delle previsioni di aumento della domanda globale. Tra queste valute vengono annoverate il Dollaro australiano, la Corona Norvegese, il Dollaro Canadese e il Rublo russo.
Nel panorama generale non bisogna dimenticare una protezione contro possibili turbolenze del mercato anche momentanee, dal momento che la situazione pandemica richiede comunque tempo per essere definita. Ragion per cui il franco svizzero si mantiene sempre un rifugio sicuro.