- Attenzione ai movimenti dell'ultima settimana su UsdChf e UsdJpy perchè ci stanno dicendo tanto sullo stato dei mercati
- Fondamentale sarà per l'immediato futuro la tenuta di alcuni livelli di supporto critici al di sotto del quale lo scenario si farebbe alquanto delicato
- Il QE fa male al Dollaro nel breve periodo mentre è neutrale nel medio periodo
Momento delicatissimo per il Dollaro americano sotto pressione soprattutto nei confronti delle valute occidentali. Nell’ultimo articolo abbiamo analizzato lo stato dell’arte di EurUsd, EurJpy ed EurChf. Questa settimana andiamo diretti al cuore del problema analizzando UsdJpy e UsdChf. Soprattutto quest’ultimo rapporto di cambio può essere un buon metro di misura per capire l’umore del mercato.
Investitori alla ricerca di protezione dal rischio
Il mercato sta cercando protezione fuggendo dal rischio. Se poi questa ricerca di protezione si combina con un maxi piano di Quantitative Easing da parte della FED allora è naturale che il tasso negativo offerto da un deposito in Franchi svizzeri fa molto meno paura. Tecnicamente la rottura ribassista è in corso. Possiamo vedere il grafico di UsdChf su scala mensile come una sorta di testa e spalla di lungo periodo in via di formalizzazione (ed allora la neck line di 0.965 sta cedendo), oppure come un doppio minimo che trova in 0.93 il suo punto di appoggio ideale al di sotto del quale per il biglietto verde calerebbe la notte. La storia ci dice che il QE non è cosa buona per il Dollaro nel breve periodo, mentre è neutrale nel medio periodo. A novembre 2008, data del primo QE, Il dollaro perse oltre il 10%, ma già dopo un semestre aveva recuperato tutto costringendo la FED a nuove iniezioni di liquidità. Quel secondo giro di vite fu decisivo poiché alimentò un nuovo calo di oltre il 15% che però, ancora una volta, poco più di un anno dopo fu recuperato. Nel breve quindi le incognite sul biglietto verde ci sono tutte.
UsdJpy: prova di forza naufragata per il biglietto verde
Un altro rapporto di cambio che sta dando soddisfazione ai trader di mezzo mondo è UsdJpy. Avevamo già sergnalato in questo articolo come la storia potesse ripetersi con supporti e resistenze che avrebbero guidato le settimane successive. Ebbene il grafico conferma ancora una volta la regolarità e precisione tecnica entro cui si sta muovendo UsdJpy. Colpiti i supporti di 104.5, UsdJpy in un paio di settimane ha recuperato 111 zona di transito a sua volta di una resistenza alquanto cruciale. E con un bearish engulfing pattern in chiusura della scorsa settimana questo livello è stato ampiamente riconosciuto dal mercato. La prova di forza del biglietto verde possiamo quindi dire che è naufragata. A questo punto il mio timore (perché tale è quando UsdChf ed UsdJpy forniscono segnali ribassisti) è quello di un ritorno dei due cambi sui supporti cruciali. Uno sfondamento a quel punto genererebbe una seconda ondata di corsa verso il flight to quality in un contesto di mercati finanziari ovviamente in ulteriore deterioramento.
Per il bene dei mercati è meglio che 104.5 per UsdJpy e 0.93 per UsdChf dimostrino ancora una volta la loro consistenza.