L’osservatorio privilegiato che ha un carry trader sul mercato forex da sempre è il cross NZD/JPY. E per questo è sempre molto utile osservare l’andamento, studiarne le dinamiche e attivare le strategie più opportune, anche intermarket, sulla base di quelle che sono le indicazioni che emergono da questo cross valutario.
Le due politiche monetarie, quella giapponese e quella neozelandese, rimangono al centro dell’attenzione dei trader e degli investitori.
In Nuova Zelanda probabilmente il 22 febbraio verrà rallentato il passo dei rialzi a 50 punti base. Gli analisti si aspettano un picco nel costo del denaro al 5% senza nessuna previsione di riduzione dei tassi fino al 2024. Preoccupa ancora il tasso di incremento dei salari non governativi al +4,3% su base annua, il livello più alto dal 1993. L’ultimo dato di inflazione ha sorpreso in negativo essendo uscito in rialzo al 7,2%, con un incremento nell’ultimo trimestre 2022 dell'1,4%. Un segnale che l’incendio non è ancora stato spento.
Servono ancora rialzi tenendo sempre in debita considerazione lo stato dell’economia che mostra i primi segnali di rallentamento. Ad esempio le importazioni neozelandesi sono salite a dicembre solamente dell'1,8% contro il 10,5% dell’export. Questo imporrà una minore intensità nel passo dei rialzi.
Dall’altro lato del cross valutario c’è uno yen giapponese che attende il cambio al vertice di Kuroda per fine mandato. Attualmente il mercato incorpora una previsione di rialzo certa dei tassi di interesse a giugno. Probabilmente ci sarà da attendere fino al meeting del 10 marzo per capire le reali intenzioni della BOJ dopo che la stessa avrà valutato con attenzione gli effetti dell’aumentato livello di flessibilità nel controllo della curva dei rendimenti. Per quello che riguarda NZD/JPY c’è materiale grafico per operare.
NZD/JPY: l'analisi del grafico
Tra area 81 e area 87 il mercato sta nervosamente muovendosi alla ricerca di una direzione. La parete superiore di resistenza che dal 2007 contiene gli ardori della divisa oceanica è un livello che avrebbe impatti strategici notevoli in caso di suo superamento.
La parete inferiore è altrettanto importante visto che la up trend line in essere dal 2020 qui è messa sotto pressione. Tatticamente la strategia che seguirei a questo punto è quella di andare long a 81,5 con stop loss (e reverse) sotto 81,00. A quel punto la formalizzazione di un triplo massimo aprirebbe le porte ad un’accelerazione di almeno sette figure. La strategia long sui supporti andrebbe portata avanti fino all’interessamento delle zone di resistenza di lungo periodo passanti per area 88 dove, a quel punto, sarebbe consigliato il take profit.