In Cina le tensioni finanziarie sono aumentate negli ultimi giorni con un accento particolare sul debito di minore qualità di natura privata che ha visto salire in maniera importante gli spread sulle emissioni con rating B e CCC.
Le Borse di Shanghai e Hong Kong sono le uniche negative da inizio anno in termini di performance e i tentativi di Pechino di arginare l’influenza straniera in alcune parti del circuito economico-sociale stanno facendo scattare diverse misure ritorsive da parte del mondo occidentale, con un rientro probabile di capitali che sta incidendo sulle quotazioni degli asset cinesi.
Naturalmente i mercati si interrogano sulla sostenibilità di alcune aziende dell'ex impero celeste particolarmente inefficienti con eventuali salvataggi o reti di protezione finanziaria che dovrebbero essere messi in campo da Pechino per frenare fughe di capitali e rischio fallimenti.
Quindi difficilmente la Banca centrale cinese invertirà la rotta sul fronte dell’easing monetario finora adottato per sostenere la ripresa economica. La vittima designata di una fase in cui c’è una parte del Mondo che lentamente ma gradualmente cerca di uscire dalle politiche monetarie espansive e la Cina stessa sarebbe proprio la valuta nazionale il Renmimbi.
Dopo aver toccato un minimo a 150 punti base, il differenziale di tasso tra Cina e Stati Uniti sulla scadenza 10 anni sta ricominciando a salire in linea con l’andamento del cambio UsdCny che negli ultimi giorni è risalito dal bottom di 6.35. Il mercato comincia evidentemente a richiedere un premio al rischio maggiore, sia lato tasso di interesse che lato valutario.
Gli analisti tecnici tradizionali non possono fare a meno di intravedere un abbozzo di testa e spalla rialzista che vedrà probabilmente nella media mobile a 200 giorni di 6.55 il vero punto di svolta nel caso di suo superamento. Altro aspetto interessante è che in zona 6.40 tutta la struttura rialzista del cambio degli ultimi anni trova la sua soglia di supporto più importante.
Quella in corso appare quindi una battaglia tecnica che potrebbe coinvolgere l’intero mondo emergente nel mese di agosto qualora sulla valuta cinese si dovessero accentuare le prese di beneficio. Per chi (e sono tanti) in questi mesi ha investito in bond o fondi denominati in Cny, fino alla tenuta della resistenza di 6.55/6.60 su UsdCny appare lecito mantenere le posizioni.
Un cambio che dovesse andare oltre questa soglia comincerebbe a lasciare trasparire un nervosismo da parte del mercato che imporrebbe prudenza e la chiusura di almeno una parte delle posizioni lunghe di Cny.