Ci sono due valute in questo momento molto fragili per motivi diversi: lo yen giapponese e la sterlina inglese. Due valute che appartengono a quel mondo del G10 alle prese con rialzi nei tassi di interesse necessari per ridurre la pressione sull’inflazione. Rialzi ovunque tranne che in Giappone che addirittura per tre giorni consecutivi non ha visto scambi sui titoli di stato decennali. Del resto con tassi bloccati dalla banca centrale allo 0,25%, le obbligazioni nipponiche non sono appetibili per nessuno e quindi i compratori di J Bond latitano.
In Gran Bretagna invece i tassi stanno salendo, ma qui il problema è un altro e si chiama politica fiscale. Gli indirizzi del neo governo Truss vanno nella direzione di un percorso di tagli fiscali che porteranno ancora più inflazione (già oggi in doppia cifra) ma anche un deficit più pesante. E la Gran Bretagna per quello che riguarda i conti con l’estero non è messa molto bene. Ovviamente tutto lo stress si scarica immediatamente sulla sterlina.
Prendendo le due valute e sintetizzandole nel cross GBP/JPY possiamo comunque vedere un disegno grafico interessante. Ci torniamo fra poco.
GBP/JPY: il top è già stato toccato
La Bank of England, nel tentativo di frenare vendite troppo massicce di bond sul mercato ha messo a punto qualche misura tampone. Comprerà inflation linked per dare fiato ai fondi pensione, colpiti dalle margin call. Creerà un Temporary Extended Collateral Repo Facility per sostenere la liquidità dei fondi pensione fino al 10 novembre. Tutto in attesa delle nuove decisioni del Governo previste per il 31 ottobre.
L’intervento provvidenziale della BOE ha frenato la discesa della sterlina, ma il mercato rimane cauto in attesa di nuove indicazioni da parte del governo. Per quello che riguarda i tassi, il mercato swap prezza un punto massimo di questo ciclo tra il 5,75% e il 6%. La disoccupazione ai minimi dal 1974 non sembra al momento un fattore in grado di frenare la corsa al rialzo dell’inflazione e se il governo non prenderà atto della necessità di una maggiore austerità difficilmente la banca centrale mollerà la presa su quei tassi di interesse che servono anche per frenare il calo della sterlina.
La debolissima sterlina vive così una fase di discesa anche contro il debolissimo yen. E il grafico di GBP/JPY sembra volerci suggerire che il top su questo cross è già stato toccato nel corso del 2022 a 166. Dal 2007, data del massimo storico raggiunto dal cross, la divisa inglese ha visto arginata la propria forza a ridosso del 61,8% di ritracciamento di quota 200 nel 2015. Anche il ribasso successivo terminato nel 2016 è stato ritracciato al 61,8% nel 2022 a 166. Le discese del Pound sono state caratterizzata da una velocità elevata (2007-2008 e 2015-2016) mentre le riprese sono state molto lente.
Il momento attuale potrebbe perciò essere anticipatore di una successiva fase di calo della sterlina. Se il mondo si sta avviando verso una profonda recessione globale lo short GBP/JPY sembra essere una strategia potenzialmente in grado di offrire ambiziosi guadagni in futuro. Area 160 sembra la zona di supporto più indicata al di sotto della quale scommettere forte contro la sterlina.