Il Dollaro USA sarà ancora valuta rifugio? Da quando è scoppiata la pandemia questa convinzione tra gli investitori comincia a scricchiolare. Da allora il biglietto verde ha iniziato una discesa contro tutte le principali divise e molti fattori fanno propendere per una continuazione del rally negativo nei prossimi tempi.
In primis vi è la politica monetaria della FED tutta orientata a invadere di dollari i mercati finanziari e l'economia reale, ma soprattutto a tenere i tassi bassi fino al 2024. In secondo luogo sono aumentate le probabilità che il Congresso degli Stati Uniti riesca a raggiungere un accordo per gli stimoli fiscali da lanciare per la ripresa economica.
Poi c'è una crescente fiducia che Brexit non sarà traumatica alla chiusura del negoziato tra UE e Gran Bretagna. Ultimo e non ultimo l'arrivo del sospirato vaccino che possa finalmente segnare la fine dell'incubo Coronavirus.
Tutto questo va rapportato però al fatto che dalla vicenda Covid-19 la Cina sia stato l'unico Paese a trionfare dal punto di vista economico, almeno per il momento e per i prossimi anni. Quindi sorge spontanea una domanda: il Renminbi potrà sostituirsi al Dollaro americano nel ruolo di valuta di riferimento internazionale?
Renminbi: ecco perché non sarà valuta rifugio
Se si fa una considerazione di carattere squisitamente economico si dovrebbe propendere per l'idea che il Dragone abbia rimpiazzato gli Stati Uniti come Paese guida dal punto di vista valutario. Non solo è riuscito ad uscire dalla crisi superando brillantemente la pandemia, ma lo ha fatto anche senza stampare moneta, ossia senza dover effettuare svalutazioni tali per poter rilanciare il settore produttivo.
In realtà va fatta una considerazione di carattere politico che si lega alla domanda mondiale verso quella valuta. La Cina negli ultimi 25 anni si è aperta a un sistema capitalistico e in tempi recenti ha un pò stravolto quel modello che basava la crescita sulla manodopera a basso costo e sulla produzione standardizzata e di scarsa qualità su larga scala.
Per potersi però affermare come punto di riferimento per gli altri è necessario che il Governo del Paese sia credibile e riscuota la piena fiducia a livello globale. Cosa che non sembra possa avvenire fintanto che esiste un regime di potere centralizzato.
Ne è una palese dimostrazione il fatto che, in questo periodo in cui il Dollaro USA ha perso quota nei confronti della gran parte delle divise estere, ciò non è avvenuto in rapporto a quella cinese. Non solo, per essere considerato centro di gravità assoluto, un Paese deve porsi come debitore di valuta proprio per soddisfare una domanda complessiva in continuo aumento.
In realtà Pechino continua ad accumulare riserve di dollari, riconoscendo in questo modo la supremazia del biglietto verde. Anche qui vi è una dimostrazione lampante, ovvero di come la Cina sia il principale creditore degli Stati Uniti quanto a Treasury Bond acquistati.
Renminbi vs Dollaro USA: conclusioni
Il Dollaro americano quindi si riprenderà e tornerà ad essere un rifugio sicuro per gli investitori? Solo il tempo potrà dircelo, ma alla luce delle considerazioni su esposte sembra che, una volta che la situazione di emergenza è tramontata e si ritorna alla normalità, l'America si riprenda lo scettro della superpotenza economica guida a livello mondiale. Pertanto l'andamento della sua moneta verosimilmente sarà una logica conseguenza.
Sulla tempistica tutto quanto è strettamente legato probabilmente a quando gli antidoti al Covid-19 riescano a immunizzare l'intera popolazione, neutralizzando gli effetti nefasti sull'economia. Forse il 2021 sarà un anno di transizione, ma a partire dal 2022 molte cose potranno tornare al punto di partenza.